Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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logali e cardinali è limitata da un festone di foglie di 
quercia, retto da mensole in forma di grandi delfini, benchè 
con le volute ellittiche delle code a mo’ di corna di montone 
e con zampe leonine. Salgono le mensole da terra per divi- 
dere la base in quattordici campi: ne’ due primi sono la 
Teologia e la Filosofia, quella, madre delle Virtù, questa, 
delle Arti liberali. La Zeologia, seminuda, con un turcasso 
e una faretra, sembra Eva sorgente in armi dalla terra, ab- 
bagliata dalla luce d’un fiammeggiante disco solare, entro 
il quale è la Trinità in un serto formato da onde di fuoco; 
un angelo le reca una tabella con la scritta: 277 principio 
creavit coelum, ecc. Le fa riscontro la Hlosofia, con la testa 
grave di pensieri poggiata ad una mano, meditante su un 
libro posto sopra uno sgabello ornato di chimere, presso 
un leggìo dove son collocati altri libri. 
Seguono dai lati alle madri delle Virtù e delle Arti: 
l’Aritmetica, che disegna con uno stilo su una tabella; l’ Ast70- 
nomia sopra una roccia, in atto di tenere un globo diviso a 
spicchi; la Dialettica con uno scorpione e un ramo di quercia, il 
quale può considerarsi tributo d’onore al Pontefice, cui pure 
lo recano la Rettorica e la Prospettiva. La Grammatica in- 
segna ad un putto che, appoggiato alle sue ginocchia, legge 
l’abbecedario, e prende un libro da un angiolo; la Musica 
suona un organo dal fronte e dalla base adorne di rami 
di rovere, dai mantici mossi da un altro angiolo; e sta 
tra musicali strumenti, flauti, cembali, violini e trombe. 
La Geometria segna una figura con un compasso sopra una 
base ornata d’un tritone che abbraccia una nereide: motivo 
favorito del Pollaiuolo. In generale, gli scanni sono adorni 
di genietti con festoni, d’aquile e di chimere, e retti da 
zampe leonine che in alto vegetano e formano un ricco 
fogliame. Data la concavità de’ piani, Antonio Pollaiuolo si 
trovò in qualche difficoltà a stendervi le figure e più a farle 
sedere. Larghe sono le facce, larghissime sulla linea della 
fronte, anche per il grand’arco formato sulle orecchie dai 
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