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era più prossima al vero; e a Francesco di Giorgio Martini,
piuttosto che al Cozzarelli, convien ridare i medaglioni in
rilievo nella vòlta della chiesa dell’Osservanza (circa il 1485),
l’Assunzione di Maria nella cappella del Diavolo nel Palazzo
Turco in Siena.
Altri due artisti senesi, più giovani de’ suddetti, sono
Giovanni di Stefano Sassetta, nato nel 1444, e Giacomo
Cozzarelli (1443-1515). Il primo, autore' del tabernacolo di
Santa Caterina, in San Domenico, di due angioli portacan-
delabro in bronzo, nel ciborio dell’altar maggiore del Duomo,
lasciò nella cappella di San Giovanni del Duomo l’opera prin-
cipale di scultura, la figura di Sant Ansano, giovane cavaliere
con la chioma arricciata intorno al volto ovale, il manto bipar-
tito sul petto, cadente sulle spalle in belle pieghe. Ma la figura
manca di vita, la destra si stende inespressiva al poverello
quasi del tutto ignudo pregante a’ suoi piedi, la sinistra si
appoggia inerte al fianco, gli occhi sono semichiusi; pare che
il Santo dorma in piedi. Il poverello supplice non si volge
verso lui, e pare che dorma poggiata la testa alle mani giunte.
Giacomo Cozzarelli, scolaro di Francesco di Giorgio,
cooperò con lui nei tondi del soffitto dell’Osservanza, e la-
vorò in bronzo, in legno, in terracotta. Nelle Campanelle in
bronzo del Palazzo Magnifico, a Siena, trovò un’eleganza
insuperabile; nella creta ebbe la facilità, la prontezza man-
cata ai plastici suoi predecessori senesi, se a lui veramente
si debbano ascrivere la Pretà dell’Osservanza citata, e quindi
il San Giovanni Evangelista del Museo dell’Opera del Duomo,
la Maddalena e il San Girolamo di Santo Spirito, un angiolo
pure in terracotta in più pezzi messi insieme ora nel Museo
del Louvre, il San Cristoforo in legno nello stesso Museo.
Secondo il Tizio, storiografo senese contemporaneo, * gli
appartiene pure il San Sigismondo in terracotta, nella sa-
1 SCHUBRING, Die Plastik Sienas cit., trasportò le attribuzioni da Francesco di Giorgio
al Cozzarelli.
2 Citato dallo SCHUBRING (op, cit., pag. 208).
