Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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I senesi predecessori del Cozzarelli si esercitarono nella 
plastica di rado, e furono principalmente pittori che, la- 
sciando il pennello per lo scalpello, trovarono tuttavia una 
grandezza che mancava nelle loro composizioni pittoriche, 
ligie a una lunga tradizione, e più seconde alle convenzioni 
formatesi di mano in mano in un ambiente dove mancava 
all’arte movimento e respiro. Nella scultura i maestri senesi, 
consumata l’eredità di Jacopo della Quercia, s’ingegnarono 
ad attingere da varie parti, senza saper trarre un gran frutto 
da Donatello, che dimorò e lavorò a Siena. Donatello era 
troppo alto, ad un’altezza inaccessibile per i piccoli senesi, 
che si strinsero piuttosto al discepolo di lui, a Urbano da 
Cortona, il quale stava tanto in basso. Si arrivò al 1512, e 
a Siena ancora, nel monumento di Giovanni Battista Tondi, 
nell’atrio della Scala, si ripetè la forma del sepolcro Felici 
di Urbano da Cortona!
	        
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