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dotto dall’Onofri per Antonio de Busi, lettore di Decretali
(T 1506), gli ornati della tomba del Nacci, la stessa conchiglia
alata, gli stessi piedi di grifoni e i sostegni intermedî tra
quella e questi, anche le fettucce che formano medaglioni.'
Un’altr’opera dell’Onofri (1503), più ispirata alle pitture
del Francia e del Costa, è l’ancona con la Madonna ei
Santi Lorenzo ed Kustacchio, nellà chiesa dei Servi a Bo-
logna (fig. 536); le figure sono colorate, l’altare è in prospet-
tiva; due angioli stanno tra i pilastri e le colonne, come
ne’ ciborî del Sacramento; le colonne anteriori riproducono
forme lombarde nella ricca decorazione a viticci e nelle basi
in forma di vaso.
Sono dell’Onofri il sepolcro in San Petronio, sotto l’organo
di destra; e il busto del Beroaldo (t 1505) in San Martino
(fig. 5337), con tanti caratteri della scuola del Francia. ?
Prossimo all’Onofri e in generale all’arte sotto l’influsso
del Francia, è lo scultore della tomba di Pier Canonici,’ già
in San Martino Maggiore, ora nel Museo Civico bolognese
(fig. 538).
Ferrara, come Mantova, non ebbe proprî scultori; e ab-
biamo veduto Niccolò Baroncelli, Antonio di Cristoforo, fio-
rentini, lasciarvi i monumenti di scultura più importanti
del secolo xv; Donatello, chiamato, benchè invano, a dar
segni del suo genio; Domenico Paris padovano, che continuò
l’arte di Niccolò Baroncelli; Antonio Rossellino e Ambrogio
da Milano, che innalzarono il monunmiento al Vescovo Rove-
rella in San Giorgio presso Ferrara.
1 A. RUBBIANI, Un'opera ignorata di Vincenzo Onofri in Arch. storico dell’ Arte,
Serie Il, r895 — TORQUATO TaAss1, Un monumento sepolcrale della Rinascenza in Rassegna
d'Arte, Milano, 1906,
2 Un busto che tiene del modo di fare dell’Onofri è nel Kaiser Friedrich’s Museum,
attribuito a Francesco Francia (n. 191). Fu acquistato nel 1876 in Bologna, e dicesi che
fosse già nel palazzo Pepoli (BopE vu. TscHupnI, Beschreibung citi, pag. 58).
3 CorRRADO Ricci, Monumenti sepolcrali dei lettori dello Studio bolognese, Bologna, 1888