x ' E
Scultori lombardi: Matteo de’ Raverti e Jacopino da Tradate — Maestri lombardi
a Castiglione d’Olona, a Milano e a Genova (1428-1443) — | Gagini da Bissone
a Genova e loro seguaci — Domenico Gagini a Napoli con Pietro da Milano
— Domenico Gagini in Sicilia e suoi discendenti — I fratelll Mantegazza —
Giovan Antonio Amadeo — Suoi seguaci — 1 fratelli Rodari — ll Caradosso
— Prime opere di Cristoforo Solari — Diffusione della scultura lombarda —
Andrea Bregno e Luigi Capponi a Roma, Tommaso Malvito e altri lombardi
a Napoli.
Sotto l’influsso della scultura nordica a Milano due com-
piuti maestri, Matteo de’ Raverti e Jacopino da Tradate,
sorsero al principio del ’400 con Giorgio Solari, Alberto e
Bertollo da Campione, intenti a scolpire statue di Profeti, in
‘enza uno de’ contrafforti del Duomo verso la strada Compedo e
è città dei giganti sorreggenti i docciani. A Matteo appartiene pro-
istiche babilmente un nobile cavaliere coperto: d’armatura, con la
me spada al fianco, sotto il doccione in forma di drago con le
tori in fauci spalancate; a Jacopino, una figura gigantis deschalzii
i difficilmente determinabile; a Giorgio Solari una donna in
sfanf atto di suonare un lungo corno, che si vede, come il gigante
del Raverti, a destra del finestrone mediano dell’abside." Tl
disegno di quei giganti, fornito dal pittore Paolino da Mon-
torfano, mutava le figure barbariche e deformi antecedenti
in altre ragionevoli, le quali furono tipiche e servirono
d’esempio ad altri de’ giganti che poi si eseguirono.
Nel 1404 Jacopino da Tradate scolpiva il gigante indi-
cato, e prima, nel 1401, un angelo per uno dei piloni del
retrocoro disegnati dal Mignot; nel 1402, la statua di un
1 UGo NEBBIA, La scultura nel Duomo di Milano, Milano, 1908, pag. 58 e seg. Ci
sembra difficile ammettere l’identificazione fatta da quell’A. del gigante scalzo in uno
quasi tutto nudo riprodotto a pag. 49.
Vi