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Mentre Pietro da Milano si rifugiava nel 1461 in Francia,
Domenico Gagini si recava a Palermo. Certo il 22 no-
vembre 1463 vi assumeva la scultura del monumento in
marmo del magnifico Pietro Speciale, regio milite, signore
delle terre di Alcamo e Calatafimi, nella chiesa di San Fran-
cesco d’Assisi. * Per eseguirlo si recò a Carrara, donde
condusse cinque giovinetti per aiuto; ma dell’opera non è
più traccia. Resta solo il ricordo di Pietro Speciale nel ri-
tratto a bassorilievo con la data del 1469, lavoro del Lau-
rana piuttosto che di Domenico Gagini, cui invece si at-
tribuisce. al sommo della scala dell’antico palazzo di quel
ricco siciliano, promotore delle arti, costruttore della corte
pretoriana o palazzo di città, di fortificazioni, di ponti, di
nuove porte, di vie, di fontane. Con un berrettone in capo,
il severo e arguto vecchio guarda con occhi stretti; il ri-
tratto è pieno di carattere e di verità.
Nel 1463 un procuratore della maramma, ossia dell’Opera
del Duomo di Salemi, invitò Domenico a eseguire per essa un
fonte battesimale, ancora esistente, ma d’importanza pura-
mente decorativa; nel 1474 egli attese alla decorazione, oggi
distrutta, della cappella di Santa Cristina in Palermo, ed ebbe
a compagno nel lavoro Giorgio da Milano; nell’82 fece un’arca
marmorea per le reliquie del corpo di San Gandolfo nella
chiesa madre di Polizzi, della quale restano alcuni mirabili
avanzi; nell’80 si obbligò di vendere una statua di Madonna
all’arciprete di San Mauro Castelverde; nell’83 incaricò un
faentino di vendergli tre imagini marmoree nelle parti di
Catania; nell’84 ricevette il pagamento di colonne e di ca-
pitelli di marmo venduti alla confraternita di Santa Maria
dell’ Annunziata in Palermo.
Tra un lavoro e l’altro, Domenico attese alla mercatura,
al commercio degli zuccheri e delle « cannamele ». Morì
I Per le notizie biografiche su Domenico Gagini, oltre le opere citate, cfr. anche PAoLo
GIUDICE, Sopra Domenico Gagini, scultore siciliano in Effemeridi scientifiche e letterarie
per la Sicilia, Palermo, 1839-40, t. XXVII e XXXI.