Full text: La scultura del Quattrocento (6)

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della cimasa e altri particolari han fatto attribuire purea Dome- 
nico la porta laterale della chiesa di Sant’Agostino (fig. 573), 
e potrebbero fargli assegnare il sarcofago nella cappella della 
Madonna del Soccorso in San Francesco, con le figure delle 
Virtà teologali sulla faccia anteriore. Ma in queste opere che 
abbiamo indicato, se pure si riscontra qualche carattere delle 
opere antecedenti di Domenico Gagini, conviene ammettere 
un singolar mutamento della maniera. Pare che il Laurana 
abbia grandemente influito su lui, e l’uno e l’altro si siano 
trovati in Sicilia come in una specie di soggezione dell’arte 
catalana, diffusasi nell’isola. Le Madonne de’ Catalani, una 
delle quali, forse di Mattia Fortimany, è a Napoli in Santa 
Barbara entro un’edicola nostrana, e un’altra a Palermo, nella 
cappella della Madonna del Soccorso in San Francesco (fi- 
gura 574), ed altre ancora, dovettero movere quegli artisti a 
modificare, a raddolcire, a nobilitare le statue delle Madonne. 
Il coro intagliato del Duomo di Palermo; la porta del palazzo 
Sclafani, la base d’una colonna (n. 1157), il bassorilievo del- 
l’ Incoronazione (n. 1112), (fig. 575), due porte intagliate in 
legno, nel Museo Nazionale di Palermo; un frammento d’un 
altro intaglio in legno nel Museo di Termini; l’architettura 
di Santa Maria della Catena; il protiro del Duomo di Pa- 
lermo; la finestra inferiore del palazzo Mombello, le edicole 
sulla porta della Marina e sulla facciata della chiesa dei Mi- 
racoli a Siracusa, ecc., ecc., sono alcuni tra i tanti segni della 
diffusione dell’arte catalana in Sicilia. Come nella pittura 
(e ben lo dimostrano Antonello da Messina, il Quartararo ed 
altri), così nella scultura l’arte catalana influi grandemente 
nello sviluppo delle forme artistiche siciliane nel Quattrocento. 
Non si sottrassero all’influsso dominante nè il Laurana, nè 
Domenico Gagini, specialmente nell’eseguire le Madonne 
che dovevan corrispondere a un tipo noto, diffuso, venerato. 
Non v’è chiesa siciliana che non abbia alcuna delle Madonne 
secondo il tipo che il Laurana e Domenico Gagini determi- 
narono: a Termini Imerese ce n’è una nella parrocchia della
	        
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