LOU
Fiesole, seguì a Foligno i confratelli in fuga dal convento
l’anno 1409, mentre infieriva lo scisma religioso. Vissuto
alcuni anni nella città umbra, sopraggiunta la peste, se ne
allontanò e si ridusse nel 1414 co’ suoi compagni a Cortona,
finchè quattro anni dopo si restituì con essi nel nido di Fie-
sole. La cognizione di questi fatti indusse parecchi scrittori
a intravedere nell’arte di Fra’ Giovanni derivazioni umbre,
influssi di Ottaviano Nelli. Ma non è possibile riconoscerli
in uno de’ suoi quadri più antichi, sull’altare di San Dome-
nico di Fiesole. Benchè rifatto e rimodernato da Lorenzo di
Credi, si dimostra eseguito da Frate Giovanni all’inizio
della vita artistica. A. parte che l’ancona tenga un segno
d’antichità ne’ pilastri laterali, che vi sono stati probabil-
mente aggiunti, con figure di santi d’uno scolaro di Lo-
renzo monaco, noi troviamo qui la Vergine con angioli pic-
cini intorno al trono, e i quattro santi, di qua e di là da
questo, diritti, mal piantati, in rassegna, come statue, tutti
visti di faccia o quasi, non collegati alla rappresentazione
mediana: forme primitive, arcaistiche, che presto vengon
meno nell’arte dell’Angelico.
La predella del trittico di San Domenico, in Fiesole,
vedesi nella National Gallery, e rappresenta l’Ascensine.
Anche in essa sì) nota come la pittura toscana trecentesca
abbia formato l’Angelico, che tuttavia dimentica e fa dimen-
ticare precursori e maestri: monotono, uguale in tutti quegli
ordini d’angioli e di Santi, ha pure una personalità sua in
quell’ideale mistico che innalza le figure e le avvolge in una
nube odorosa d’incenso e di mirra.
Nel trittico conservato a Cortona in San Domenico (fi-
gura 21), ! quadro posteriore di anni parecchi all’ancona di
Fiesole, è qualche rapporto con Lorenzo monaco in genere,
come con altri rappresentanti dell’arte trecentesca, insieme
! Il DouGLAS (op. cit.) assegna a questo quadro una data tarda, ma nè il documento
da lui pubblicato, nè lo stile del quadro, ci permettono di classificarlo fra le opere di
tempo avanzato del maestro.