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ia di Biellese. ' Ma sopra tutte queste pitture, come abbiamo detto,
eccellono tanto quelle del Castello di Manta (1411-1430), con
alal figure in ricche vesti, simili a quelle di cui è sfoggio nelle
ati le « Très riches Heures » del Duca di Berry, quanto le altre de-
lano. coranti il cortile del Castello di Fénis, con immagini di Sapienti
COSÌ e di Eroi, pure dipinte nelle prime decadi del ‘400. A. questo
‘che tempo appartengono altresì le pitture della chiesa parroc-
uelle chiale della stessa Manta ed altre della cappella dello stesso
nelle castello di Fénis: le prime son rappresentazioni della Vita
inese di Cristo, in parte ricavate dall’arte toscana, in parte da
sliani forme franco-fiamminghe, specie nei manigoldi d’una sfor-
rom zata caricaturistica realtà; le seconde, che offrono tipi de-
- dai sunti dalla tradizione pittorica piemontese con mescolanza di
caratteri francesi e fiammingheggianti, però meno raffinate di
1mpi, quelle del cortile del Castello. Altri affreschi della prima
ittore metà del secolo XV si trovano in un frammento di un Cristo
Le CON in croce e di figure di divoti sul cantone del palazzo vesco-
Santa vile di Saluzzo, di un Santo Evangelista nel campanile di
Fon: Ciriè, in affreschi della volta a crociera di una cappella di
FALCa San Sebastiano a Monterosso, e dell’altra volta di Sant’An-
1 Pie- tonio a Villar San Costanzo, nelle rappresentazioni della Vita
Orme della Vergine e di Gesu, ed altre nella chiesetta di San Fio-
a gno renzo in Bastia,” nella volta della navata centrale di San
ino. € Sebastiano a Pecetto Torinese, nella Crocifissione di San-
e nel t’Antonio di Ranverso, nella Pe/à di San Pietro in Avi-
gliana, infine nelle pitture citate di Villafranca.
e Come nel Piemonte, così nella Liguria si ebbe la com-
pa mistione di forme italiane giuntevi di Pisa e di Lunigiana
AL o di Lombardia con altre arrivate di Francia. Anche prima
sella So E , o o
ESCA, in ! Il ROCCAVILLA, op. cit., pag. 119 l’attribuì erroneamente al secolo xVI, e la Dot-
| ‘oressa L. MOTTA Ciaccio, cou molta ragione, al principio del secolo xv.
- Lisetta 2 LISETTA MOTTA Ciaccio (loc. cit.) ritiene che la data 1472 inscritta sotto alcuni
edranno affreschi della stessa chiesa (Storie di Sant’ Antonio) non sia riferibile alle scene della
1ote, poi Vita della Vergine e di Gesù, agli Evangelisti nella volta, alla Crocefissione, alla Ma-
tese di donna in trono e all’Annunciazione, presentando questi affreschi molti particolari proprî
della prima metà del secolo xv.