Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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stoffa, il ricco tessuto purpureo. sparso di fragole d’oro, e 
l’armellino che fodera il manto. Ma tuttora per indicare la 
grazia, la gentilezza di Santa Caterina d’Alessandria, dopo 
averne indicata la regalità, il pittore ricorre a piccoli mezzi 
dandole nella destra la palma che sembra una penna, nella 
sinistra un libriccino di devozione dalle coperte dorate, e fa- 
cendo uscir fuori dalle vesti cadenti a strascico sul suolo la 
punta d’una pantofola aurea, la quale tocca un pezzettino di 
cerchietto di ruota. Ma alla fin fine, Gentile non è padrone 
ancora d’una misura giusta di proporzioni e del segno del 
movimento e degli effetti nelle distanze delle cose. Il com- 
mittente del quadro è piccolissimo in proporzione del pa- 
trono San Niccolò che sta dietro, il Bambino è ancora minuto 
rispetto alla Vergine; la testa del santo vescovo di Bari è 
incassata; gli alberi sono come due flabelli piantati ai lati 
di Maria. A. predella del quadro furono probabilmente collo. 
cati i quattro quadretti della Galleria vaticana, rappresen- 
tanti + fatti della vita di San Nicola: la Nascità del Santo, 
la Zlemosina alle figlie del nobiluomo caduto in povertà, il 
Salvataggio della nave battuta dalla tempesta, la Resurre- 
sione dei tre scolari uccisi dal macellaio. È anche in essi si 
vede il maestro in ritardo, che invano si prova a determi- 
nare il carattere de’ luoghi, aperti come camere da bambole, 
innalzate per trastullo. 
Nel Sanz Francesco che riceve le stimmate, di casa For- 
nari, il paese prende maggiore ampiezza, le rupi s’innalzano 
meno anguste dietro al Beato, la cui figura è segnata di 
tre quarti; e a destra, il monaco abbagliato dalla luce del 
Crocifisso con ali di serafino, in uno scorcio ben riuscito, 
sta davanti a un oratorio, che sull’arco sopraelevato della 
porta, mostra, tolta da un affresco romanico, l’Annauncia- 
gione, la scena messa nel Trecento e al principio del Quat- 
trocento a prologo d’ogni sacra rappresentazione. 
A Firenze, Gentile, l’apparatore magnifico, riversa fiori 
nelle gotiche cornici (fig. 102-104), popola di cavalli, di cani, di
	        
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