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esaltato dal Decembrio per l’abilità nel disegnare animali di-
mostrata sin dalla fanciullezza e per il valore che poi lo rese
grande sopra ogni altro maestro. Si trova ricordato la prima
volta negli atti della Fabbrica del Duomo di Milano il 13 lu-
glio 1404. Altre notizie di lui si hanno sino al 1442: arbitro
in una controversia della Fabbrica suddetta con Maffiolino
da Cremona vetraio, egli è detto « pictorem supremum et
magistrum a vitreatis »; pittore del ritratto di Filippo Maria
Visconti è vantato « celebre fra tutti quelli dell’età sua »;
tecnico valoroso e come « il più eccellente pittore del suo
tempo » è esaltato da Giovanni Alcherio, ch’ebbe da lui
nel 1430 a Venezia una ricetta di azzurro oltremarino. Tutto
è perduto di lui, ad eccezione d’una tavoletta della Galleria
di Siena. Scomparvero i suoi affreschi del Castello di Pavia,
una bizzarra composizione descritta dal Lomazzo, un Z7ion/o
petrarchesco in casa Borromeo, l’opera più antica, con la data
del 1394, in Santa Mustiola a Pavia, il libretto « in quarto
in cavreto con li animali coloriti », veduto da Marcantonio
Michiel in casa di Gabriel Vendramin a Venezia. La tavoletta
della Galleria senese (n. 171) lo mostra conforme a Stefano
da Zevio (fig. 151), nell’architettura gotica del trono sormon-
tato da cuspidette, nel tondeggiare de’lineamenti delle figure,
nella rosea colorazione, nel serpeggiare delle pieghe delle
vestimenta, come delle barbe e de’ capelli. Rappresenta lo
Sposalizio di Santa Caterina, cui assistono i Santi Giovanni
Battista e Antonio Abbate guardando intensamente la ceri-
monia della consegna dell’anello per parte del Bambino.
Men lungo e sottile, senza le linee curve da calligrafo di
Stefano da Zevio, è alquanto più costruito di membra e più
sozzo in L’Art, Paris, 1882, pag. 81 e seg.; MONTI, Storia e arté nella provincia di
Como (1902), pag. 253; MALAGUZZI-VALERI, Pittori lombardi del Quattrocento, Milano,
1922; IP. in Rassegna d’ Arte, 1902, pag. 189; W. SUIDA, Neue Studien gur Gesch. der
lombard. Malerei in Rep. f. Kunstw., 1902, pag. 343; PIETRO TOESCA, mem. cit. ne
L’Arte, 1905. Altri scritti recenti sulla pittura primitiva del Quattrocento a Milano sono;
BELTRAMI, FUMAGALLI e SANT’AMBROGIO, Reminiscenze di storia ed arte nel suburbip
e nella città di Milano, Milano, 1891; SUIDA, Studien zur lombardischen Malerei des XV
lahrhunderts in Monatsheften fi Kunstwissenschaft, 1909, pagg. 470-495.