2/4
robusto, benchè nasconda pure i corpi nell’ondeggiamento
de’ drappi, disegni enormi gli occhi, e appicchi le orecchie
molto in alto nelle teste. Non si comprende l’encomio
de’ contemporanei per l’autore del quadretto, indice del poco
che si produceva all’inizio del Quattrocento, in Lombardia,
e segno del parallelismo di maniera pittorica tra la regione
lombarda e la veronese. ' Perfino nello studio degli ani-
mali, prediletto da Stefano da Zevio e dal Pisanello, i
Lombardi con Giovannino de’ Grassi e con Michelino pos-
sono stare a riscontro dei due Veronesi, sentono anch'essi
il bisogno di imboschire e di popolare il proprio mondo,
lasciato brullo e deserto dai Trecentisti, e scoprono bellezze
nelle sfumature delle penne degli uccelli, nelle chiazze di
colore della pelle de’ mammiferi, nella varietà infinita degli
animali. Di Michelino è perduto il taccuino veduto da Mar-
cantonio Michiel a Venezia, ma può darsi fede al Decembrio ?
e al Lomazzo’ che lo disse « stupendissimo » nel fare « ani-
mali d’ogni sorta », anche ricordando il disegno dell’ Ado-
razione de’ Magi, attribuito a Michelino, nell’Albertina di
Vienna, * dove una scimmia sulla groppa d’un cavallo e due
cervi sono segnati con mirabile precisione.
Nel 1421 Michelino dipingeva nel Duomo di Milano col
figliuolo Leonardo, che era pagato con mercede a parte da
quella del padre per le giornate di lavoro. Il giovane pittore,
continuando sulle orme paterne, firmò una Cronaca figurata
posseduta già dal Morbio, ® ora presso C. Crespi a Milano,
copia d’altra più antica da noi assegnata a Giusto de’ Me-
nabuoi, maestro toscano che lasciò saggio di sè principal-
! Non indichiamo la Madonna con la firma apocrifa di Michelino, esistente nel Tesoro
della Cattedrale di Milano: la firma che vi è apposta è l’opera d’un falsario.
2 Cfr. C. MAGENTA, La Certosa di Pavia, Milano, 1897. pag. 32.
3 Lomazzo, 7rattato della Pittura, libro VI, cap. XXXII, pag. 559-60, Milano, 1585.
4 Fu attribuito un tempo a Cimabue e a Giotto, dal Waagen a Andrea Orcagna, dal
Wickhoff a un maestro veronese del 1430 circa, dalla Direzione dell’Albertina a Stefano
da Zevio, dal Toe ca a Michelino. A Parigi è un codice visconteo che ricorda partico-
larmente Michelino (Bibliothèque nationale, lat. 5888), miniato nel 1402.
> BROCKHAUS, Leonardo da Bisuccio (Festgabe fiir A. Springer, Leipzig, 1885).