Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

IO 
al paese che stacca sull’orizzonte luminoso; la capanna col 
tetto sorretto da tronchi d’albero, la siepe a rami intrecciati, 
gli abeti che crescono su per le balze dei monti, i campi 
pezzati del fondo avvivati dalla luce celeste, sono dipinti 
con osservazione diretta dal vero. Non così dipinse Gentile 
da Fabriano, applicando le forLite corrusche figure all’Ado- 
zazione de’ Magi. Antonio Vivarini non si limitò a una 
composizione magnifica, ma tentò di ricostruire in qualche 
modo l’ambiente e darci la scena storica, immaginando i 
Re non solo con un corteo fantastico di grandi della Corte, 
di scudieri,. di paggi e di falconieri; ma con un seguito 
regale di cortigiani, di guardie del corpo, di trombettieri, 
di alfieri. Egli si provò anche a render espressive le sue 
figure, ma poco ci riuscì: con le carni rosate, tenere, mor- 
bide, e gli occhi grandi, talvolta sbarrati, esse sembrano 
ancora nelle caselle d’un polittico in rassegna. Nell’insieme 
però espresse la festa del cielo e la pompa della terra, quali 
poteva vederle nella sua città per l’arrivo d’Imperatori, come 
Giovanni Paleologo col seguito del fratello Demetrio, del 
patriarca Giuseppe e di dignitarî. La predella in sei scom- 
partimenti, ora fuori di posto, non corrisponde in bontà alla 
tavola, per la mancanza di spazio nelle composizioni, per il 
dominio del giallo e del turchino nella colorazione, per la 
indeterminatezza del segno nelle piccole figure. 
Altre tavole di Antonio Vivarini potrebbero essere an- 
teriori all’associazi:ne con Giovanni d’Alemagna, per quel 
certo delicatissimo sfumato delle carni rosee, quasi per una 
timidezza del segno, del rilievo e del colore: tali sono l’A7- 
nunciazione, in San Giobbe, a Venezia (fig. 177), Sant’ Or- 
sola con le Vergini compagne, già in San Pietro d’Oliveto, 
ora nel Seminario di Sant’Angelo, a Brescia, il trittico della 
Sagrestia di San Francesco della Vigna, in Venezia, una 
Madonna nella Collezione Kauffmann, a Berlino. Nel 1440 
Antonio firma il quadro del Duomo di Parenzo, * dove il 
1 LIONELLO VENTURI, Op. cit., pag. rot e seg.
	        
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