) —:
Santo di Padova, suggerì probabilmente il disegno nel libro
del Louvre (c. 3) con la volta raggiata del sottarco; da un
altare donatelliano può derivare il disegno di quello (libro
stesso, c. 2) coi candelabri dal fusto come lunghi calici di
fiori, e con gli encarpi retti da bucrani; i vasi ansati, le
conchiglie, le basi a festoni d’alloro, usati da Donatello, si
ripetono in Jacopo Bellini (ibidem, c. 5). Nella parte supe-
riore degli edificî, disegnati nel libro del Louvre, egli suole
attenersi alla forma romana o del Rinascimento; nell’infe-
riore, alla veneziana. Mentre nel libro del British Museum
non v’è quasi traccia della ricerca dell’antico, nell’altro del
Louvre son disseminate figure classiche, monete imperiali,
cippi e stele sepolcrali, frammenti di colonne; e l’artista si
prova anche a ricostruire un monumento equestre e un bac-
canale. Nel paese ripete montagne brulle a corno, con le
strade segnate tra i crepacci, con i fianchi scoscesi, a tagli
acuti, con alberi spogli, invernali. Quando gli alberi sono
fronzuti, par che le foglie formino pennacchi di felci; e i
tronchi sono torti e cavi. Il suolo è sparso di sassi. e di
conchiglie, come fosse il greto d’un fiume o una spiaggia
marina.
Dall’insieme di tutta l’opera, Jacopo Bellini si mostra
agilissimo a seguire il cammino dell’arte rinnovellata. Benchè
devoto a Gentile da Fabriano, suo maestro, si accostò alle
forme vivaci del Pisanello, e quando Donato imperò da Pa-
dova, egli ne sentì in sè la gran forza, e quando la scienza
archeologica di Ciriaco Anconitano si diffuse in quel centro
dell’Umanesimo,: egli se ne mostrò acuto interprete.
Basti confrontare la stela sepolcrale di Metellia Prima nel
codice celebrato del medico padovano Marcanova, seguace
di Ciriaco, e nel libro del Bellini al Louvre,* per accorgersi
della enorme differenza tra la raffazzonatura di appunti in-
I! Ciriaco Anconitano fu a Ferrara nei primi di luglio 1449 (cfr. A. VENTURI, I pri-
mordi del Rinascimento artistico a Ferrara, in Riv. stor. ital., Torino, 1884).
2 HfiLsEN, op. cit., fig. 16, a pag. 18; C. Riccr, op. cit., I. disegno a tav. 48.
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