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Chi raccolse le effigi di quei grandi ebbe di Paolo Uc-
cello un’idea più elevata di quel ch’ebbe il Vasari, il qual
ne racconta sì le fatiche del disegnare, ma si diverte talvolta
alle sue spalle, narrando, ad esempio, che Paolo lavorò «in
fresco la volta de’ Peruzzi a triangoli in prospettiva; ed in
su i cantoni dipinse, nelle quadrature, i quattro elementi,
Fig. 191 — Vienna, Collezione Lanckoronski.
Scuola di Paolo Uccello: San Giorgio che uccide il drago.
ed a ciascuno fece un animale a proposito: alla terra una
talpa, all’acqua un pesce, al fuoco la salamandra, ed all’aria
il camaleonte che ne vive e piglia ogni colore. E perchè
non ne aveva mai veduti, fece un cammello che apre la
bocca ed inghiottisce aria, empiendosene il ventre: simpli-
cità certo grandissima, alludendo per lo nome del cammello
a un animale che è simile a un ramarro secco e piccolo,
col fare una bestiaccia disadatta e grande ».* Sembra invece
1 VASARI, ed. Sansoni, Il, pag. 215.
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