Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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rendere la desolazione della casa, la tristezza dell’ora in cui 
Niccolò arriva al soccorso. Finissimo è il modo con cui sono 
segnati i capelli, come fili metallici, le pieghe con addentra- 
menti irregolari, i veli, le frange dei veli, i tessuti con natu- 
ralistica precisione. 
Nella seconda storia San. Niccolò solleva la destra bene- 
dicente sopra il giovane scolaro risorto coi due compagni, 
che il barbaro macellaio aveva ucciso e salato (fig. 212): anche 
qui il fondo della scena è chiuso da un muro diruto presso 
al quale s’innalza un fico e, più dietro, un albero di mele 
cotogne. Nella terza storia il Santo giunge in tempo a sal- 
vare 1 condannati a morte. Le figure riempiono troppo lo 
spazio, così che il pittore, per lasciare intravvedere il fondo, 
fa piccole rocce poliedriche traverso le gambe di esse. Mi- 
nuzioso, studioso, non Seona il: piano, a crepe nella linea 
anteriore, come fa l’Angelico nella Madonna de’ Linaiuoli, 
ma lo rompe a prismi, lasciando scorgere, nelle parti ove 
il terreno è venuto a: mancare, uno strato inferiore sparso 
di sassolini. 
Questa predella. ha senza dubbio; fiscontro stilistico con 
il trittico Carrand, che presenta la Vergine nel mezzo (f- 
gura 213), i Santi Francesco e Giovanni a sinistra, un Santo 
Vescovo e San Pietro a destra; e nelle cuspidi superiori, 
la /ncoronazione (fig. 214), San Tommaso che riceve la cin- 
lola (fig. 215) e l’Annunciiazione. (fig. 216). Nonostante la 
cornice gotica ad intaglio, la pittura è in forma del Rina- 
scimento, senza traccia di gotico fiorito. Nel profilo della 
Vergine incoronata (fig. cit. 214) può vedersi un richiamo al 
tipo della Vergine e alla grazia del Beato Angelico; ma in 
generale il pittore si attiene a esemplari più plastici, e le 
figure sembrano sbalzate in lastre metalliche. Tali appaiono 
pure la Natività e l’Adorazione de’ Magi, nel Museo Fabre 
a Montpellier; le teste di tre Profeti e di una Sibilla, nel 
Friedrich-Museum; un grande Crocefisso nella chiesa di San 
Donnino a Firenze; una Madonna con i Santi Benedetto
	        
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