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in Asciano nel 1400 circa, si allontana dalle tradizioni tre-
centesche, come fanno credere una tavola di lui nella Galleria
di Siena con la data del 1433 (fig. 272), la seconda in Sant’Ago-
stino di Asciano dipinta nel 1437, la terza nella Galleria di Pe-
rugia con la data del 1438, e infine un musaico nel pavimento
del Duomo, pure in Siena, con l’immagine dell’ Imperatore
Sigismondo e gli affreschi del Pellegrinaio nello Spedale di
Santa Maria della Scala, nella stessa città, compiuti nel 1444.
L’ancona di Perugia eseguita, come dicemmo, quando Do-
menico Veneziano lavorava colà per i Baglioni, dimostra il
gran ritardo dell’artista, nella mancanza di proporzioni, nella
convenzionalità dei capelli a serpentelli e a riccioli come
chiocciolette, e delle vesti come di pasta. V’è la piccola
monaca, committente del dipinto, col corpo lungo lungo a
cono appeso a una testina di pupattola. Peggio negli affreschi
dell’Ospedale della Scala, ove il pittore figurò Opere di mi-
sericordia ed altri soggetti (fig. 273), a gara con Priamo della
Quercia (fig. 274). Il tentativo di rappresentazione naturalistica
c’è in quelle scene, ma con poco esito, per la deficienza nella
prospettiva dell’uno e dell’altro artista, i quali, nonostante lo
sfoggio d’abiti e d’ornamenti, non riescono a dare espressione
alle figure e a scorciarle. In ogni modo, Domenico di Bartolo
« Museo cristiano » del Vaticano in Rassegna d'Arte, VI, pag. 121 (Sopra i quadri senesi
a Roma, cfr. anche PIETRO ToEscA, Opere di Giovanni di Paolo nelle Collezioni romane
in L’ Arte, 1904, pag. 303, € OSVALD SIRÉN, Notizie critiche sui quadri sconosciuti del Museo
Cristiano Vaticano in L’ Arte, 1906, pag. 321 e seg.) ; MASON PERKINS, Pitture senesi negli
Stati Uniti in Rassegna d’ Arte senese, I, pagg. 74-78; CorrApo Ricci, Volterra, Pitture
senesi in Rass. sudd., I, pag. 23; MASON PERKINS, Ancora dei dipinti sconosciuti della
Scuola senese in Rass. sudd., III a pag. 73, IV a pag. 3; A. V. HIRSCH-GEREUTH, Die
Malereien der Biccherna und Gabella su Siena in Monatsberichte iiber Kunstwissenschaft
u. Kunsthandlung hrsg. v: H. Helbing, 1902, pag. 360. (Sulle tavolette della Biccherna
cfr. anche M. A. GEFFROoY, Tablettes inédiites de la Biccherna et de la Gabella de Sienne
in Mélanges d’archéol. et d’hist. par l’ Ecole frane. d’Athénes et de Rome, Roma, 1882;
FR. ELLON, 7Zavolette dipinte della Biccherna di Siena che si conservano nel Museo di
Berlino, Siena, 1901; LisinI, Le tavolette dipinte di Biccherna e di Gabella, Siena, 1901).
1 Intorno a Domenico di Bartolo, cfr. F. MASON PERKINS, Un capolavoro dimenti-
cato di Domenico di Bartolo in Rassegna d’ Arte senese, a. IV, pag. 22; EVELIN MARINI
FRANCESCHI, L’opera di due vecchi pittori senesi a Sansepolcro (Domenico di Bartolo e
Matteo di Giovanni) in Bull. senese di st. patr., a. XI (1904), pag. 151; MASON PERKINS,
Ancora dei dipinti sconosciuti della Scuola senese in Rassegna sudd., a. III, fasc, 3-4.