Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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umano sono uguali, e si differenziano solo le teste; ma le 
gambe e le braccia son fatte sempre allo stesso tornio; e 
le teste talvolta sono slogate o mal piantate sulle spalle, 
così che il dorso sembra il petto, come si vede nell’alabar- 
diere a sinistra, e in tanti altri quadri del Fulignate. Questo 
dipinto fu l’ultimo, compiuto per disposizione testamentaria 
del 1502 da suo figlio Lattanzio, eppure presenta tutti gli 
elementi proprii dell’arte di Niccolò, che si ripetè di con- 
tinuo, come può vedersi anche nel quadro del 1499, eseguito 
per la chiesa di Santa Croce a Bastia. Il pittore ha accolto 
le nuove forme del Rinascimento; ma, abbandonate le forme 
veneziane dell’ancona a caselle, dispone le parti del trittico 
sotto archi acuti frangiati da archettini. Il Padre Eterno tra 
i puttini ignudi dalle ali acute è sempre quello che si vede 
e si rivede ne’ quadri di Niccolò; la Madonna annunciata è 
la stessa giovinetta che tiene il Pargolo nella tavola mediana 
de’ polittici e l’Ann2unciaqta della Galleria di Perugia di trenta 
e più anni prima; San Michele solleva il piede destro per 
calpestare il demone, come già nell’ancona di San Niccolò 
di Foligno; gli angioli intorno al trono della Vergine ado- 
ranti o musicanti, con le teste accostate, sono quelli dell’an- 
cona della Cattedrale di Gualdo Tadino del 1471; la Pietà 
nella predella ritrae l’altra già descritta di quell’ancona me- 
desima. L’unica variante particolare, probabilmente non 
data da Niccolò stesso, ma dal figlio Lattanzio, si nota nel- 
l’aggruppamento crivellesco della Madonna col Bambino e 
ne’ frutti, nel vaso di ciliegie e ne’ citrioli tanto prediletti 
da Carlo Crivelli, disposti sulla base del trono: troppo pic- 
cola novità, dopo tutta una lunga e laboriosa vita d’artista, 
quando già fioriva d’ogni grazia Raffaello d’Urbino. 
Come si volle Niccolò Alunno derivante in troppa gran 
parte da Benozzo, così si fece discendere il perugino Be- 
nedetto Bonfigli ' da Domenico Veneziano, il qual lavorò 
1 Intorno a Benedetto Bonfigli, cfr. gli scritti seguenti: W. BOMBE, B. B. Berlin, 1904 © 
O. SCALVANTI, I Gonfaloni del B. in Rassegna-d’Arte, Milano, ottobre 1901: ID., 77 serto
	        
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