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finestra, di fronte all’entrata della cappella, due angeli po-
derosi volano tenendo disteso un baldacchino. Questi soli di
una tinta rossastra, differente dalla consueta del Baldovinetti,
possono ascriversi ad Antonio Pollaiuolo, che col fratello
Pietro fece la tavola sull’altare, posta al disotto, coi Santi
Jacopo, Fustachio e Vincenzo, ora nella Galleria degli Uffizî.
Il deperimento di quegli affreschi e di tutti gli altri di
Alessio Baldovinetti derivò da tentativi tecnici sfortunati,
ai quali alluse il Vasari, dicendo che « abbozzò a fresco e
poi finì a secco, temperando i colori con rosso d’uovo me-
scolato con vernice liquida fatta a fuoco; la qual tempera
pensò che dovesse le figure difendere dall’acqua; ma ella
fu di maniera forte che dove ella fu data troppo gagliarda
si è in molti luoghi scrostata; e così, dove egli pensò aver
trovato un raro e bellissimo segreto, rimase nella sua opi-
nione ingannato ». Fatto è che dell’innovatore della tecnica,
del pittore che, come Domenico Veneziano suo maestro, fa-
ceva uso particolare di. « olio di linseme », poco resta, e quel
poco, se in affresco, disfatto in gran parte.
Abbiamo veduto sin qui i progressi dello scolaro di
Domenico Veneziano, senza soffermarci ai caratteri dove
si mostra inchinevole all’arte di Andrea del Castagno. Fu
un continuo contrasto nella natura del pittore tra la forma
pittorica di Domenico e la plastica di Andrea, fra la delica-
tezza del primo e l’energia del secondo.
Alla fine questa vinse nella tavola degli Uffizî, la Sacra
Conversazione, su un fondo parato a drappo d’oro; nella
Trinità dell’Accademia fiorentina di Belle Arti, già nella
cappella Gianfigliazzi in Santa Trinita (1470-1472); nel Padre
Fterno tra angioli, sotto il loggiato dell’Ospedale degl’Inno-
centi, ascritto dal Vasari al Graffione, ma in molti particolari
suggerito dal Baldovinetti; nella tavola della Natività, ese-
guita per la cappella Maringhi in Sant'Ambrogio (1470-1473).
Questa cappella aveva nel centro il tabernacolo del Sacra-
mento, ed ebbe poi, invece di questo, una Natività di Gesu
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