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e fiori. Quantunque espressivi que’ Patriarchi mancano di
quello sviluppo monumentale, che già la forma aveva avuto
a Firenze in altre consimili volte. Poco s’affaticò il Baldo-
vinetti a cercare sè stesso; si contentò di riflettere con
qualche modificazione gli aspetti che Domenico Veneziano
e Andrea del Castagno avevano stampato l’uno in un’onda
di luce, l’altro come nella malleabile creta. Distratto dalle
ricerche tecniche del colorire e dall’arte del musaico, poco
concluse il maestro che la natura aveva dotato di forza e
di sapere l’educazione.®
Suo seguace in giovinezza fu Pietro Pollaiuolo,° che col fra-
tello Antonio nel 1467, a San Miniato al Monte, eseguì la gran
tavola d’altare de’ tre Santi, oggi nella Galleria degli Uffizi,
completando con quella e con gli angioli ad affresco, di qua e
di 1là dall’occhio della finestra aperta sull’altra, la decorazione
pittorica della cappella del Cardinale di Portogallo.
Il ritrovar Pietro e Antonio Pollaiuolo concorrere al com-
pimento della cappella dipinta dal Baldovinetti, è un segno
del loro indirizzo concorde con questo maestro, il quale
esercitò difatti un influsso su tutti e due i fratelli. Il mag-
giore d’età, Antonio (n. 1432), esordì nell’arte dell’oreficeria;
il minore (n. 1443) stette probabilmente a bottega con il
T Oltre le opere citate si indicano a Firenze come del Baldovinetti la Resurrezione
di Cristo nella cappella Rucellai nell’ex-chiesa di San Pancrazio, la Vergine che dà la
cintola a San Tommaso nella Sagrestia di San Niccolò: opere con caratteri proprii del
maestro, ma tutte guaste.
2 Sui Pollaiuolo, cfr. :
BERENSON, Due quadri inediti a Staggia, in Rassegna d’ Arte, 1904, pag. 9; L. BoRr-
SARI, Antonio del Pollaiuolo e gli Orsini, Roma, 1891; M. CRUTTWELL, Un disegno del
Verrocchio per la Fede nella Mercatanzia di Firenze, in Rassegna d’ Arte, 1906, pag. 8;
In., Ant. Pollaiuolo, London, Duckworth, 19097 ; ID., Documenti sui Pollaiuolo, in L’ Arte,
1905; B. HAENDCKE, Diirer’s Bezichemgen su /. de’ Barbari, Pollaiuole u. Bellini, in
Jahrb a&. K. preuss. Kstsamm., 1898; BERTA M. HOWLAND, Diirer and Pollaiuolo, in
The Burlington Magazine, IX, aprile 1906 ; M. LOGAN, Découverte d'un fresque de Pol-
laiuolo, in La Chronique des Arts, 1897, pag. 343; J. MATHER, The New Haven Pol-
laiuolo, in The Burlington Magazine, VIII, London, 1906; J. MESNIL, Les figures des
Vertus de la Mercanzia, in Miscellanea d'Arte, 1903, pag. 43} UMBERTO Ross1, Due
dipinti di Piero Pollaiuolo, in Archivio storico dell’ Arte, 1890, pag. 160; H. ULMANN,
Bilder und Zeichnungen der Briider Pollaiuoli, in Jahrbuch der K. preuss. Kstsammt,
1894, pag. 230; ID., Die Thaten des Hercules, Wandgemilde im Palazzo di Venezia
zu Rom, Miinchen, 1894.