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imi quadri di quella Pinacoteca civica tra i quali la predella (n. 29)
unita un tempo alla Natività del Louvre, con rossi e verdi
ìza villani nella colorazione.’ Per quel quadro, come per altri,
ere si propone il nome di Fra’ Diamante, nato circa il 1430 a
‘Se- Terranova, castello del Valdarno fiorentino, assistente di
illa Fra’ Filippo, come dicemmo, dal 1452 in poi. ° Chiamato
ata nel 1463 a Firenze, fu messo in prigione dal superiore del-
ide l’Ordine; liberato per intercessione del Comune di Prato,
olo tornò col maestro. Lasciò l’abito carmelitano per quello di
di- Vallombrosa, e, in luogo del Lippi, fu nominato cappellano
seo del convento di Santa Margherita in quel luogo. Avvenuta
tzo la morte di Filippo Lippi a Spoleto, egli ne compì l’opera,
no e tornò presto a Prato, dove il 24 di maggio 1470 gli fu
, € allogato il monumento a Cesare Petrucci, podestà di quella
da terra, per onorarne la difesa contro i fuorusciti fiorentini
a1n- condotti da Bernardo Nardi. Nel 1472, dimorando a Firenze,
la s’inscrisse tra i pittori della Compagnia di San Luca ;? nel 1481
no. lavorò nella Sistina, come si desume da un breve di Sisto IV
oli che assegnava a Fra’ Diamante una rendita di cento ducati
re sopra le rendite del monastero vallombrosano di San Fedele
or- di Poppi nel Casentino, per ricompensa delle pitture della
ste Sistina.’ E la notizia è riconfermata da una lettera che Man-
10-
ue ;
1 Il quadro del Louvre (n. 1343) fu assegnato dall’ ULMANN (op. cit., pag. 64) a
nel Fra’ Diamante, dal WeEISBACH (op. cit., pag. 111) a Piero Lorenzo Pratese, da MARY
LOGAN al «Compagno di Pesellino» (Gaz. d. B.- A., t. XXVI, III, pag. 18), dalla
MENDELSOHN (op. cit., pag. 204) a Fra’ Diamante.
2 Cfr. pag. 374 antecedente.
3 Queste notizie furon raccolte dal MILANESI nel Comentario alla Vita di Fra Filippo
Lippi (VASARI, ed. cit., II, pagg. 640-642).
4 Il documento fu riassunto dal MILANESI così: «avendo papa Sisto IV assegnato
IA- con suo breve a Don Diamante una pensione di cento ducati sopra le rendite di quel
monastero [San Fedele di Poppi], per ricompensarlo delle pitture da lui condotte nella
to sua cappello di Roma, nacque tra il detto monastero e Don Diamante vivissima lite, la
hi quale fu dopo parecchi anni composta nel 1492, mediante un accordo che ridusse quella
: pensione a trentasei ducati». HERBERT P. HORNE (op. cit., 1, pag. 88) contraddi:endo
- all’ULMANN, che aveva accettato la notizia del MILANESI, nota: « una verifica del docu-
mento di Poppi, quale non pare che il dott. Ulmann abbia fatto, mi lascia stabilire questo
si fatto che gli affreschi dipinti da Fra’ Diamante per Sisto IV non erano fra le decorazioni
281, della Cappella Sistina, ma in altro luogo del tutto separato, e che essi erano finiti del
4te, resto nel 1478». Ma lo STEINMANN (Die Sistinische Kapelle, pag. 203, nota 1) riporta
il documento relativo a Fra’ Diamante, rilevando che il Milanesi cadde sì in errore