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imperfetta, e tornato a Firenze nell’anno stesso, lavorò per
î Medici, anche per la giostra in. onore della confedera-
zione italiana. Nel 1480 frescò nella chiesa d’Ognissanti un
Sant'Agostino, a riscontro d’un San Girolamo eseguito dal
Ghirlandaio; e nel 1481-1482 a Roma, nella Cappella Si-
stina, gareggiando con questo pittore, con Cosimo Rosselli,
con Fra’ Diamante, con Bartolommeo della Gatta e con
Pietro Perugino. Il 5 ottobre ‘82 a lui, come a due suoi
compagni negli affreschi di Roma, Domenico Ghirlandaio e
il Perugino, furono allogate pitture nella sala dell’Udienza
nel Palazzo della Signoria di Firenze; ma Sandro, pare, non
adempiî l’incarico. Nel 1484-85 fece per Agnolo de’ Bardi
una tavola, già in Santo Spirito di Firenze; nell’86 decorò
una sala della villa a Chiasso Macerelli, per le nozze di Lo-
renzo Tornabuoni con Giovanna Albizzi; nell’87 un tondo,
oggi sconosciuto o perduto, per la sala d’Udienza del Magi-
strato de’ Massari; e nell’anno medesimo illustrò, insieme
con altri pittori, la novella boccaccesca di Nastagio degli
Onesti, in un cassone nuziale dipinto per il matrimonio di
Pier Francesco Bini con Lucrezia di Francesco Pucci. Tra
il 1488 e il ’9o il Botticelli eseguì per il monastero di Ce.
stello l'Annunciazione, ora agli Uffizî, per 1a cappella del-
l’Arte della Seta in San Marco, l’/ncoronazione della Ver.
sine, ora all’Accademia di Firenze; nel ‘90 fu chiamato a
deliberare con altri artisti intorno alla facciata di Santa Maria
del Fiore, e l’anno’ seguente « a istoriare di musaico » con
Domenico e David Ghirlandaio, con Gherardo e Monte fra-
telli miniatori, la cappella di San Zanobi nella chiesa stessa.
E intanto un gran silenzio si fa intorno a lui. Egli doveva
esser legato da devozione a Lorenzo di Pierfrancesco de’ Me-
dici, come si dimostra anche per la famosa lettera di Mi-
chelangelo scritta a quel magnifico signore da Roma il
2 luglio 1496, avente l’indirizzo « Sandro di bottjcello in
Firenze ». Ragioni di prudenza per la sicurezza del viaggio
della lettera dovevano consigliare Michelangelo a mettere