Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

e Venere alla Galleria Nazionale di Londra (fig. 355), nella 
Nascita di Venere ora agli Uffizî (fig. 356), già adornamento 
della villa di Castello. Nella tempera di Palazzo Pitti, Pal- 
lade, coperta la veste dagli anelli d’oro medicei con punta 
di diamante, regge una lunga alabarda nella sinistra, e sta 
in atto d’acciuffare per la chioma il Genio del male figurato 
in un Centauro selvaggio. 
Nella pittura di Londra Venere guarda Marte che, spos- 
sato, s’abbandona al sonno, mentre un satiretto salta fuori 
Fig. 355 — Galleria Nazionale. Botticelli: Marte e Venere. 
(Fotografia Hanfstiingel). 
dalla sua armatura, sotto il suo braccio sinistro, stringendo 
ridente la spada del Dio, e un altro suona la buccina, e un 
terzo mettendo fuori la lingua ride vedendo un compagno 
coperto scherzosamente dell’elmo d’acciaio dorato del belli- 
gero Nume. Dietro a questi, le api nel cavo d’un albero. 
Venere dalla bianca veste orlata d’oro guarda pensosa, stanca, 
poggiato il braccio destro sul cuscino purpureo; e spicca la 
vaga testa nelle fronde della selva di bosso. 
L’altro quadro, Venere emergente dal mare, quale è de- 
scritta nella Giostra del Poliziano, sembra un'’illustrazione 
figurata di quel poema. Con sentimento casto, quasi reli- 
gioso, la Dea esce dalla spuma del mare, in atteggiamento 
simile alla Venere medicea, ma coi lunghi capelli di Mad- 
dalena, e i venti col loro soffio la sospingono a riva, e le 
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