Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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stra titudine e la gloria. Non sembra quasi possibile che sia dato 
illu- d’indicare in tanti differenti modi il sospiro d’un’anima. 
foro Divenuto Piagnone, Sandro volge la sua pittura di sim- 
li fu bolico al mistico, secondo concetti non sempre chiari. Ne è 
irsi, esempio il Presepe della Galleria Nazionale di Londra, che 
Ve reca una lunga iscrizione così: « Questo quadro alla fine del- 
l’anno 1500 durante i torbidi d’Italia, fu dipinto da me Ales- 
sandro, alla metà del tempo dopo il tempo in cui si avve. 
rava l’XI capitolo di San Giovanni nel secondo dolore del- 
l’Apocalisse, e quando il demone per tre anni e mezzo si 
scatenò sulla terra. Dopo di che il demonio sarà incatenato, 
e noi lo vedremo calpestato come in questa pittura ». 
Il Presepe della Galleria Nazionale di Londra (fig. 363) può 
considerarsi il canto del cigno del pittore, che vi richiamò 
tutta l’antica festosità de’ colori, tutti gli splendori della sua ta- 
volozza. Nel cielo luminoso, biancheggiante sulla vetta degli 
abeti, movono a danza, fanno la ruota angioli vestiti alter- 
nativamente di bianco, di rosa, di verde lumeggiato d’oro: 
sono dodici, come le Ore antiche; si prendon per mano, 
stringendo insieme lunghe rame d’ulivo, intorno ai quali si 
volgono candide strisce con leggende sacre, le quali, allac- 
ciandosi a corone, ondeggian per l’aria. Tre angioli sono 
discesi in basso, sul tetto dorato della grotta, di là dalla 
quale s’intravedono i fusti degli abeti e la luce che penetra 
tra essi e si spande chiara sull’erba. Cantano i tre angioli 
mestamente, recando rame d’ulivo. La Vergine davanti alla 
capanna adora il Bambino che, con le piccolette membra, 
par trasportato verso di lei nel mandarle un bacio; San Giu- 
seppe sta con le mani sul capo, assorto in gravi pensieri, 
on e l’asinello guarda pietosamente il Fanciullo. Fra le siepi 
ea- d’alloro, a destra e a sinistra, tre pastori inghirlandati come 
no, poeti guidati da un genio nell’ Eliso, son condotti da un 
1tto angiolo a godere della vista della divina creatura; ginoc- 
lei chioni, profondamente chini, sono presi da incanto. Più in- 
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