Full text: La pittura del Quattrocento (7, Parte 1)

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della, conservata a Prato, nella Galleria municipale. * Giusto 
d'Andrea seguì poi Benozzo Gozzoli, con lui dipinse in 
Sant'Agostino a San Gimignano e in Certaldo, e fu un dap- 
poco, come Zanobi Macchiavelli, nato dal Jacopo di Piero 
nel 1418, * il quale a Pisa lasciò parecchi quadri, uno nel 
Museo Civico, un altro migrato al Louvre, e a Lucca quello 
che si conserva nella Galleria Municipale: in tutti si mostra 
scolaro del Pesellino, non di Benozzo, come scrissero Caval- 
caselle e Crowe. 
Cooperatore di Alessio Baldovinetti fu Giovanni Graffione, 
nato nel 1455 da Michele Scheggini da Larciano, educato 
all’arte da Pietro di Lorenzo Lucchesi o Piero di Lorenzo 
Pratese, presso cui fu messo tra il ’68 e il ’69.* Nel 1485, 
come dicemmo, fece la parte mediana, in luogo del taber- 
nacolo che prima vi era inserito, alla tavola del Baldovi- 
netti nella cappella di San Lorenzo in Sant'Ambrogio; e 
vi dipinse la Madonna adorante il Bambino steso al suolo, 
nella maniera di Filippino Lippi, del quale si mostra a 
chiare note seguace. Tale si presenta nell’ancona di Santo 
Spirito a Firenze, attribuitagli dall’Horne, nella quale è fi. 
gurata la Z7inzi/à adorata dalle Sante Caterina e Maddalena: 
e fors’anche in un polittico della Pinacoteca di Lucca, con 
la Madonna incoronata dagli angioli nel mezzo, i Santi Gio- 
vanni Battista e Caterina, Giuseppe e Lucia nelle parti la- 
terali, il Padre Eterno e l’Annunciazione nella cimasa. 
Un altro scolaro di Filippino si vede in un trittico della 
stessa Pinacoteca lucchese, assegnato alla Scuola toscana, 
con la Madonna, i Santi Gio. Battista e Matteo, Frediano e 
Pellegrino; ma forse esso è opera primitiva di Raffaellino 
del Garbo. Più di tutti i pittori indicati come scolari di Fi- 
1 Cfr. pag. precedénte. 
2? Storia cit., VIII, pag. 132-135. Tra gli scolari di Benozzo, CAVALCASELLE e CROWE 
annoverano Luigi Giani di Portogallo (op. sudd., pag. 138), nome che si legge scritto 
sotto un San Cristoforo del Museo Civico di Pisa, probabilmente quello del committente 
del dipinto, non del pittore. 
3 HERBERT P. HORNE, 7 Graffione, in The Burl. Magazine, VIII; dec. 1905.
	        
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