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a Londra; i Santi Pietro e Giovanni Evangelista richiamano
ancora i Santi aggiunti alla Visitazione del Colonnello Cornwal-
lis; ma le carni sono come di legno tirato a lucido, e le vesti,
come le carni, levigate e lustre. Il chiaroscuro è intenso,
fumeggiato nelle ombre, con bianchi lividi ne’ chiari. Larghi
i piani de’ corpi, un po’ schiacciati i volti, con grandi bozze
frontali ne’ putti, grossi e pesanti i busti, finissimi i parti-
colari della corona deposta da Santa Caterina ai piedi del
trono, le rose sparse sui gradini di ésso e sul pavimento;
ma il tutto è pesante, greve, superficiale. Piero di Cosimo
è molto più geniale nelle opere prime: l’amore della fini-
tezza, il naturalismo fiammingo tolsero al pittore la fresca
vivacità nativa.
Unaltro quadro nel Louvre, la Vergine col Bambino, appar-
tiene pure al periodo della maturità dell'artista (fig. 411): chi
direbbe che quello fosse il gruppo sacro, che la Madonna sia
quella popolana dipinta con lo scialletto a righe variopinte
annodate sul collo e coi lembi aggruppati sul petto? Ma il
colore tirato, viscido, plumbeo priva di gentilezza il gruppo
sacro, concepito con tanta semplicità popoiana. Piero di
Cosimo ripete le torbide tonalità, e anche ristampa i tipi.
In uno de’ suoi ultimi quadri, nel tondo della Sacra Fa-
miglia nella Galleria di Dresda, replica nel San Giuseppe il
San Pietro dell’ancona degli Innocenti; e nella Concezione
di Maria (fig. 412), agli Uffizi, si rivedono i tipi delle Sante
dell’ancona stessa all’Ospedale degl’Innocenti, tutti in un chia-
roscuro caldo e intenso. San Filippo nel quadro della Coznce-
zone, e uno de’ pastori nella Natività del Friedrich-Museum
di Berlino, hanno la potenza naturalistica, già imitata da
Hugo van der Goes, ma quale meglio si vede ne’ ritratti ri-
cavati dal vero, in quello, ad esempio, di Giuliano da San
Gallo, nella Galleria dell’Aia (fig. 413), dove trova riscontro
nell’altro del vecchio Francesco Giamberti. Giuliano, figurato
dietro un parapetto sul quale stanno una penna e un com-
passo, ha il berrettone calcato sul capo in modo ghiribiz-