terali novità quotidiane, o che discorrono e dicono riboboli allungando
iena, il collo quasi per farne uscire una c aspirata. In tutte quelle
parte figure segnate con gran forza da un naturalista che non indie-
i due treggia davanti a irregolarità o a deformità naturali, vediamo
ESA: David, non Domenico che adatta il vero a un tipo buono, mite,
.rgati signorile, il quale può variare alquanto nella struttura, ma
alla fin fine si chiude entro un modulo raffinato, dove il co-
irlan- lore trova una delicata fusione. Non sappiamo immaginarci
3, Par Domenico abbandonare il proprio metodo, che David slarga
’ mi- con forza e rende più vivo e più moderno, chiaroscurando
pe dn con sbattimenti e riflessi di luce, modellando più nutrito.
Adusso Perciò non si riesce ad assegnare a Domenico il quadro
> pro- del Museo del Louvre, in cui è rappresentato, dicesi, un
trano maestro col suo scolaretto, e più probabilmente il vecchio
atore, nonno col nipotino (fis. 457). La grossa testa del vec-
ca di chio dal nasone rosso, spugnoso e bitorzoluto, deforme, si
Va, il china verso il piccolino che si stringe a lui con affetto.
. Gal- La graziosa creatura con la testina adorna dai bei riccioli
biondi ha il tipo proprio di Domenico, ma carni rossastre,
imase quali non fa mai il maestro, che dà alle guance dei fan-
va di ciulli la fine lanugine della pesca: le luci nella faccia del
ganze nonno cadono sulla preparazione verdastra delle carni; i
Maria lineamenti sono segnati duramente; la manina del bambino
juesta non ben disegnata e con dita troppo lunghe; il paese sche-
sì dei matico: insomma, non è del maestro l’opera che già del
icono- resto, per lo spirito troppo pedestre lasciava qualche dubbio
pi fio- nell’attribuzione.
lcune Nè l’altro ritratto di Francesco Sassetti e di suo figlio,
ipesso dalla veste argentata, nella Collezione Benson a Londra,
scolto benchè migliore, porta con buon diritto il nome di Dome-
sulle. nico Ghirlandaio. La personalità artistica di lui, quali ci siam
provati di definire, è differente dalla confusa fisonomia: del
rea pittore dalle braccia di Briareo, oggi recante il suo nome.
un car- Quel gran signore del pennello, quell’eletto spirito dalle
Ce grazie sincere, dalle eleganze forbite, dalle nobili forme, per-
VENTURI, Storia dell Arte italiana, VII.
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