deva molto di sè diventando l’astratta personificazione della
più numerosa e più feconda scuola pittorica fiorentina *.
David Ghirlandaio, morto il fratello, eseguì qualche mu-
saico, come aveva fatto già, vivente Domenico, sopra i suoi
cartoni, a Santa Maria del Fiore e nel Duomo di Siena. I
musaici proprii di David sono nella porta dell’Annunziata a
Firenze, e nel Museo di Cluny (n. 1795); e una pittura, che
pure gli va ascritta con certezza, eseguita l’anno della morte
di Domenico, è quella di una Santa Lucia, adorata da Tom-
maso Cortesi, che la fece eseguire nel 1494 a David mede-
simo.° Visse più a lungo dei fratelli, ma di lui poco altro si
sa, se non che nei primi anni del ’500 lavorava ancora di
musaico per la cappella di San Zanobi nel Duomo fiorentino,
e educa nell’arte Ridolfo, figlio di Domenico, nato nel 1483.
Benedetto morì nel 1497, a breve distanza di tempo dalla
fine di Domenico, dopo essere tornato a Firenze « con molti
privilegi e doni avuti da quel re [di Francia] in testimonio
delle sue virtù »;* ma sin qui ci è noto di lui solo il quadro
citato di Aigueperse, eseguito probabilmente per il conne-
stabile Jean de Bourbon, fratello di Pierre II, il quale ebbe
al servizio l’anonimo maestro confuso talvolta con Bene-
detto, distinto come il « Maître de Moulin » o « Peintre des
Bourbons ».
Bastiano Mainardi, fido discepolo di Domenico e suo co-
1 Oltre le opere indicate, si citano le seguenti come proprie di Domenico Ghirlan-
daio : Berlino, Friedrich Museum (n. 88): Madonna e quattro Santi (il San Girolamo
dal manto viola, dal camice d’un bianco fumeggiato è del Granacci; il resto di Bastiano
Mainardi); Londra, National Gallery (n.. 1299): ritratto di giovane (di molto sospetta
autenticità); Id., id. (n. 1230): ritratto di donzella (c. s.); Id., Collezione Mond: Ma-
donna (invece del Mainardi); Id., Coll. Salting: Madonna col B. e San Giovannino
(della bottega); Id., id.: Ritratto di Costanza de’ Medici (contraffazione moderna); Pisa,
Museo Civico (sala VI, 21): Santi Sebastiano e Rocco (del Mainardi); Id., id. (sala VI,
15): Redentore e la Vergine e devoti nel piano; il Padre e lo Spirito Santo nel cielo
(di Bartolommeo di Giovanni); Id., id. (sala VII, 21): Donna con un canestro di frutta
sul capo (il frammento d’affresco riproduce con varianti la canefora della Natività del
Battista in Santa Maria Novella, da noi assegnata al Mainardi) ; Vercelli, Museo Bor-
gogna: Madonna adorante il Bambino (attribuzione del BERENSON).
2 GIOVANNI PoGGI, in Miscellanea d’Arte, 1903, pag. 69.
3 MILANESI, note al VAsaRrI, ed. cit., vol. VI, pagg. 532-534.
4.ID., id. -id., pag..532.