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‘tte tura, successore di Donatello presso la famiglia de’ Medici.
ullo Non diremo qui della sua opera grande di scultore, ma di
la quella di pittore, pure grande benchè rarissima. Sappiamo
olo che nel 1468, per la celebre giostra, decantata dal Pulci,
’ le nello stendardo di Lorenzo de’ Medici, dipinse Lucrezia Do-
en nati sotto il sole e un arcobaleno, con veste azzurra sparsa
’ le di fiori d’oro, in atto d’intessere una ghirlanda di lauro. *
Abbiamo già detto che alla fine del 1469 il Verrocchio pre-
sentò il disegno della Fede per la Mercatanzia di Firenze, -
in concorrenza con i Pollaiuolo; ma che il suo disegno non
del fu accettato dalla Università de’ Mercanti. Verso il 1470
Ja Andrea del: Verrocchio si rivolse dunque alla pittura, circa
ue il tempo in cui Leonardo da Vinci entrò nel suo studio; ma
Sit in tutti i documenti di quel tempo si disse « scharpellatore »
E o vien detto in generale « scultore », alcune volte « orefice »,
una volta « intagliatore ». Convien dire che per eccezione
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a lasciò la cura de’ lavori di orafo e di. getto in bronzo per
je darsi alla pittura; e appunto nell’età matura il Vasari lo mo-
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ume stra applicato a dipingere, «non potendo la fama di Andrea
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a andar più oltre, nè più crescere in quella professione [della
no- scultura]; come persona a cui non bastava in una sola cosa
? le . . . .
in essere eccellente ». Mentre Leonardo da Vinci giovinetto era
che nel suo studio, dipinse ai frati di Vallombrosa, per la chiesa
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492. di San Salvi, il Battesimo di Cristo, ora nella Galleria del-
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Mi l'Accademia di Belle Arti a Firenze (fig. 460). Pur mostran-
dosi memore delle forme del Baldovinetti, il Verrocchio vi
me
aggiunse tuttavia una forza plastica degna del competitore
si dei Pollaiuoli, e una dignità, una grandezza morale tutta sua.
126 5 Mentre l'Eterno sporge ambe le mani nel cielo, e vola la
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av vista d'Arte, I11, pagg. 4-12 e 35-45; ID., V., Les Archanges, in id., III, pag. 228-242;
bild REYMOND, V., in Les maîtres de l’ Art, Paris, 1896; SMIRAGLIA*SCOGNAMIGLIO, Ricerche
del e documenti sulla Giovinezza di Leonardo da Vinci, Napoli, 1900; In., Nuovi documenti
‘un su Leonardo da Vinci e il V., in Arch. st. dell’Arte, 1896; SEMPER, A. d. V., Leipzig,
AU, 1878 (in Kunst au. Kiinstler del Dohme)
N I FANFANI, Ricordo d’una giostra fatta in Firenze il 7 febbraio 1468 sulla piazza di
o Santa Croce (BoORGHINI, Il, pag. 475);-A. VENTURI, Storia, VI, pagg. 706 e seg.
Ri 2 Cfr. pag. 598 precedente.