Ei poni
Prato, rallegrate dal rosa e dall’azzurro oltremarino ful- i,
gente sull’oro sottilmente graffito, il pittore divenne via cir:
via più intenso, più forte nel chiaroscuro. Da forme ango- Pa
lose, aride, secche, arrivò alle più larghe e piene della cap- seg
pella Bartolini. Sotto gli archi, tra le montagne a corna, 1338
S’incurvano le figure, s’abborsano i manti ne’ grembi, svo- i
Ser]
dell
Uff
tur:
nel
nutk
la n
a tt
vita
aus
pos
sue
Serc
terc
Fig. 10 — Firenze, Galleria degli Uffizi: L’Adorazione de’ Magi qua
di Don Lorenzo monaco — (Fotografia Alinari).
o q
lazzano o serpeggiano sul suolo: è un ritmo delle lunghe pen
pieghe maestre, de’ contorni a spira, delle curve a conca. Le apri
linee strette intorno ai busti s’allargano nel mezzo della ivo
persona, si affittiscono nel basso; dolci nel discendere dalle stre
spalle arcuate, si raccolgono ondeggianti intorno alla cin-
tura, s’irradiano nel basso, e sul suolo formano corridietro, The ;
spire appiattite, cerchî con le punte de’ lembi. Le figure e
talvolta potrebbero assomigliare a rotuli che, nel dispiegarsi, Lo
LO