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vela dolciti in quelli di Maria, nella mirabile testa a chiaroscuro
simo eseguita forse per un’Annunciazione, ora nella Collezione
ù lu- Malcolm del British Museum (fig. 462); ma le palpebre si
pie abbassano pure ad arco, le nari vibrano, il labbro superiore si
licci, triarcua, il mento s’arrotonda, i capelli S’annodano in trecce
o. Il ritorte, dalle quali parte un fiocco di capelli fiammanti.
‘ome Questi caratteri del segno si riconoscono nell’opera mag-
ma- giore uscita dalla bottega del Verrocchio, la Madonna col
‘ des Bambino, del Friedrich-Museum di Berlino (n. 104-A), poste-
pia riore al quadro del Battesimo. Abbronzata è la Vergine col
Così velo fine, orlato d’oro, increspato sulla chioma bionda in-
iano trecciata a spira; forte il Fanciullo dai grandi occhi azzur-
:0 il rini; e Maria abbassa gli occhi avvolti nell’ombra sul Bam-
sl bino il quale solleva ambe le braccia verso di lei con vo-
l’an- lontà più virile che propria di fanciullo. La mano destra
ano della Vergine, non guasta come la sinistra, è determinata
‘age con segno rigoroso; il putto, perduta l’ultima finitezza nella
sile superficie delle carni, appare giallastro; le vesti sono va-
vi ghissime, verde il manto della Vergine, rossa la tunica, di
tate broccato trinciato le maniche, violetta la vesticciuola del Bam-
bino, e rossa la sua sciarpa a righe verdi e oro. Il paese si è
ella perduto, e non ha più la varia colorazione che pur s’intra-
ese: vede, nè la studiata architettura delle rocce.
con Un’ultima pittura della bottega del Verrocchio (fig. 463),
del alla quale egli certo non fu estraneo, è la Madonna di Piazza,
di nel Duomo di Pistoia, allogatagli verso il 1478. Ma il maestro
che non la eseguì interamente, * perchè quando nel 1485 i com-
ere mittenti insistettero con lui per il compimento della tavola, do-
do vette proprio recarsi a Venezia per eseguire il monumento del
tut Colleoni, e, secondo le parole del Vasari, lasciò a Lorenzo di
ad- Credi «tutto il maneggio ed amministrazione delle sue en-
e I CHITI e CHIAPPELLI, Andrea del Verrocchio in Pistoia in Bullettino storico pi-
di stoiese, I, 2. Pubblicato questo scritto, W. Bone trattò del Quadro d’altare della cappella
. del SS. Sacramento nel Duomo di Pistoia, in Rep. f. Kstw., 1899, V, pag. 390 (lo attribuì
a Lorenzo di Credi). Ne trattò anche CORNEL Vv. FABRICZY in id., 1899, pag. 338.