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Monaco e l’Annunziata degli Uffizî (fig. 16), spiegabile soltanto
con una stessa paternità delle due opere. Non solo un uguale
crepitìo di luci vitree, un uguale fruscìo di minute forme ondule
animano il prato e il mazzo di fiori, ma le foglie e i petali in ugual
modo s’addentrano, raccogliendo l’ombra nel cavo, come schiusi
baccelli dai margini profilati di luce, dal tenue involucro sinuoso.
Fig. 16 — Particolare dell’Annunciazione degli Uffizî.
I fiori, dunque, dànno la chiave della soluzione, in questo con-
trastato problema.
Ma il quadro, anche senza il confronto con questo particolare
dell’Annunciazione o con studi leonardeschi di putti a Windsor
(nn. 12369, 12562, 12568), ad esempio quelli nella stessa colle-
zione (fig. 17), forse eseguiti per la Madonna del Gatto, simili al
Bambino di Monaco nelle pieghe incise da solchi profondi entro
le carni delle braccia e delle gambe, nelle dita grassocce e affu-