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e con ombre soffici s’alterna la luce sul bimbo pensoso, sulla te-
1 d stina nuda, sul corpo rotondo, sulle mani paffute, tra le cui dita
i gua | sfuggon bagliori. Il gesto è un’acuta interpretazione dell’anima
a a infantile, trepido e incerto: una mano trattiene la mano ma-
’ pe Ù terna, quasi nell’ansia che gli sfugga, e con essa il fiore; l’altra
o < e vel goffamente stringe lo stelo da cui sboccian le fresche corolle;
tti sospesi,
ricettacclo
iù piccola,
‘:mbra inva-
Iro s’inqua-
a che sfiora
ella stanza,
e il gruppe;
il grido dei
> nell’opera
>idezza del-
ia di forme
so infantile;
iù volume,
ati, velati,
una blanda
quadro di
nza, nell’in-
jetrogrado,
ciunge lei Fig. 23 — L.: Disegno per la Madonna del Fiore
nel British Museum a Londra.
è l’ombra,
raccolto e serio, il grosso bambino, in contrasto con Maria,
est tte ds vesta sorridente sorella di gioco, trae dall’esitanza del gesto, come
art ancien «Starijè dalla misteriosa profondità dello sguardo, una commovente
n grazia. Un tocco di luce striscia sull’occhio, ed ecco vibrar la
purinaton Mac seta lieve delle palpebre sulle pupille assorte nella contemplazione
OSS 68 LIONELLO del fiore; in quell’occhio di bimbo, che ammira e scruta le stel-
pi si pai late corolle, in quello sguardo grave di pensiero e di sogno,
vive l’anima profonda di Leonardo.
VENTURI, Storia dell’Arte italiana, IX, 1.