con larghi volti, si staccano dal fondo unito per luci abbaglianti
fra la crudezza delle ombre nere, che disegnan spiccati i contorni
dei lineamenti; il ritratto di Cracovia, col suo fine ovale appuntito,
s’intona al fondo per la dolce velatura del lume, interrotto da
ombre trasparenti. Il Boltraffio non conobbe mai la delicatezza
e la mobilità dei riflessi che animano il volto appuntito della Dama
dell’ Ermellino e si mettono all’unisono con l’arguto sorriso; nè
seppe render così finemente il velluto della cute, che sul petto
e sulle spalle lascia trasparire, per le variazioni multiple e
impercettibili dell’ombra, il fremito di una fibra nervosa; nè
far che la stoffa interpreti il movimento della forma così sapien-
temente come il soffice panno della manica trinciata. 1 drappi
del Boltraffio si accartocciano metallici come sulla bella Ma-
donna Casio; una sol volta, in una deliziosa immagine di Santa,
dipinta a fresco nei finti oculi del Coro delle monache al Mona-
stero di San Maurizio in Milano, si svolgono in gomitoli di strisce
variopinte, con effetto decorativo ammirabile, ma non s’imme-
desimano con la forma, come avviene nel ritratto Czartoryski
e in tutte le opere vinciane. La mano contratta, il polso mal-
piegato potrebbero far dubitare, ma i difetti sono accentuati
da guasti, e ogni altro dato ci conferma l’attribuzione a Leo-
nardo: anche la collana, che segue il movimento delle spalle e del
collo con la varia distanza dei grani rarefatti, fiocchi lievi,
di ceniglia.
Passano davanti al nostro ricordo i più noti ritratti del Bol-
traffio: la bonaria Dama del Castello Sforzesco, il Gentiluomo di
Chatsworth, la civettuola fanciulla di New-York, Girolamo Ca-
sio, laureato, nella Galleria di Brera, un Ignoto signore, nel Pa-
lazzo Borromeo all’Isolabella: sempre vediamo il campo del
quadro invaso dal busto ampio e solido, da spalle quadrate, da -
larghe teste lucenti con ben culti riccioli, i profili sagomati da sn
zone d’ombra taglienti, volti e busti in posizione frontale o gi-
rati nella stessa direzione, di tre quarti, senza spostamenti dal- no
l’asse verticale; appena il Gentiluomo del Palazzo Borromeo Eq
piega alquanto verso una spalla la massa glabra della testa me
TO2