— II4 —-
abbracciati da una rapida curva come nella Vergine dell’An-
nunciazione al Louvre, tutto rivela che il quadro, condannato
finora a così umile vita nella Galleria, splendida d’illustri nomi,
è opera creata da Leonardo nel periodo stesso del capolavoro suo
in Firenze: l’Adorazione de’ Magi.
Una serie di disegni ammirabili per l’Adorazione dei Pastori
si allaccia al grande quadro incompiuto della Galleria Uffizi,
ne riecheggia lo spirito. Nel primo schizzo, custodito dall’Ac-
cademia di Venezia (fig. 47), tutta la composizione s’impernia
sul movimento a spira, lene per la Vergine e il Bambino disteso
a terra, vorticoso nelle figure di Giuseppe e del Pastore che
inoltra, con impeto, dietro it muricciolo, schermo alla luce. Come
nell’Adorazione de’ Magi, il centro, calmo, della scena, è chiuso
in una turbinante cornice. E il contrasto fra il tratto a penna,
breve, sprizzante e rapido come favilla, che esprime l’irrequie-
tudine delle membra del paffuto Gesù e del vecchio mago Giu-
seppe, e il segno leggerissimo, che forma il ricciuto Giovannino
in un continuo riecheggiar di curve, accentua la grazia trepida
del minuscolo adoratore. Gli angeli annunziatori, che Giotto nel-
l’Arena di Padova raduna sulla capanna di Gesù, gli angeli,
che nel Presepe di Benozzo Gozzoli intonano le laudi, schiera
dietro schiera, nel paese fiorito, gli angeli menestrelli che nel
Presepe della Bottega di Piero della Francesca ad Arezzo, allie-
tano la festa, in una candida luce di giorno senza nubi, qui pas-
sano sopra la capanna, allacciati mano a mano, in vertiginoso mu-
linello di danza, anticipando di quasi un ventennio la divina
danza degli angeli sopra il Presepe di Sandro Botticelli, nella
Galleria Nazionale di Londra. La rapidità del volo è tale che, a inc
destra, le forme appena s’indovinano nell’intrico dei segni, e dal
la veloce rota che passa turbinando, come mulinello di foglie gu:
in preda al vento, sul capo della Vergine, centro della scena, si Os:
ripercuote nell’interno della capanna, nelle immagini di Giu- che
seppe e del Pastore, avvitate a comporre una sola spira. tin
La lieve tinta di umorismo che colora spesso la grazia dei ci
putti di Leonardo e ha un delizioso esempio nel San Giovannino un: