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di una selva di picchi isolata nella nebbia del fondo: le d’oc
ombre fra roccia e roccia aumentano con la propria risonanza lo snoG
slancio delle masse incalzanti.
Nel 1839 entravano a far parte della Pinacoteca di Parma al-
cuni dipinti della raccolta del pittore, scultore e architetto Gae-
tano Callani, tra gli altri « una piccola testa femminile a chiaro
Fig. 84 — L.: Disegno di un boschetto, nella Roval Library di Windsor.
scuro, giudicata, in quei tempi, di Leonardo da Vinci», e miscono-
sciuta da quando, circa trent’anni or sono, la tavoletta (fig. 85)
fu dichiarata « imitazione da Leonardo ». Raffigura una testa
muliebre china verso destra, accarezzante con lo sguardo as-
sorto e col velato sorriso un oggetto ai suoi piedi: l’atteggiamento
della Vergine delle Rocce. Tutto indica, nella mirabile tavoletta, temp
l’opera di Leonardo.* Nessuna ricerca di colore: una diffusa tinta sio
1 Ippolito Calandra proponeva, nell’anno 1531, di mettere a ornamento della camera, che aconzati
si preparava con gran solennità, per alloggio della duchessa Margherita Paleologa, novella sposa et quell
di Federico Gonzaga, un quadro di Leonardo da Vinci: « Nel camerino dove alogiarà la Ill. ma quello d
<< ra Anchessa vi è da mettre,.se ’1l pare a V. Ex., forse da sei quadri quali tutti serano benissimo mento i