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di nubifragio (fig. 120), in una valle alpina veduta dall’alto, tra
le più significative opere di Leonardo. Cade, sul fondo valle,
l’ombra dell’improvvisa raffica di pioggia, che i vortici delle
nuvole avventano verso il piano e sopra le erte scogliere; un’ac-
quitrinosa luce bagna lo sbocco della vallata, dove gli alberetti
nani, i minuscoli edifici di un villaggio sembrano impicciolirsi e
affondare, paurosi della tempesta; la molle catena di colli in
Fig. 110 — L.: Disegno d’un albero trasportato dal turbine,
nella Royal Library di Windsor.
primo piano, indicata da fluenti curve, desta l’impressione di
masse liquide, di crete sciolte dalla pioggia: ancora un passo, e
giungeremo ai disegni di Windsor (figg. 121-122), dove più non si
saprebbe dire se le aeriformi masse incalzantisi sian rocce o ma-
rosi. Nel Cenacolo, dietro il Cristo, la parete si apriva verso il
crepuscolare cielo; nella Gioconda (figg. 123-124), Leonardo”
1 Nella Descrizione del viaggio del cardinale Luigi d’ Aragona per il segretario di lui Antonio de
Beatis, sì ha il ricordo della visita del cardinale a Leonardo da Vinci il 10 ottobre 1817, in Cloux,
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