Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

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e il tipo gentile e tenero di Gesù, totalmente distinto da quello 
dei bimbi di Fra’ Bartolommeo. Ma i gruppi di Raffaello tendono 
verso l’alto, il gruppo Cowper mollemente si scioglie e s’allarga; 
ia luce sfiora le morbide forme dei putti raffaelleschi, senza pe- 
netrarle, mentre qui, come nella tavola di Lucca, luci perlate 
traspaiono dall’involucro sottile aereo che forma Giovannino: 
pura eredità leonardesca, raccolta anche dal Correggio nelle 
Sacre Famiglie primitive. 
La data del 1511 è segnata sulla pala del Louvre: lo Sposalizio 
di S. Caterina (fig. 201), dove si determina per la prima volta, 
interamente, la composizione tipica delle grandi pale di Fra’ 
Bartolommeo, ampia e complessa, tutta basata su calcoli di con- 
trapposizione e bilanciamento di masse. La conca absidale, a 
scavo largo e leggiero nella pala di San Marco, qui s’approfonda, 
e le cornici ne erompono di slancio; il baldacchino, prima spia- 
nato, ora s’apre, roteante giostra, fra le braccia degli angioletti; 
1 due martiri a destra, San Pietro a sinistra, s’irrigidiscono in 
perfetta funzione di pilastri, e intorno al gruppo mediano pira- 
midale, la schiera dei Santi ripete l’enfatica voce della nicchia 
d’abside. Ogni gesto è calcolato: la ragione formale domina 
nonostante l’addensarsi dell’ombra diffusa nel Tempio, attorno 
alle immagini grandiose; pose e sguardi assumono una strana 
fissità: appena la figura della Vergine trae, dai panneggi fluenti, 
morbidezze di forma e di contorni intonate alla nebulosa atmo- 
sfera. Ma un vero brano pittorico è il gruppo dei Santi abbrac- 
ciati nel fondo: massa grigia lambita da brume di luce. : 
Il calcolo degli atteggiamenti contrapposti e bilanciati a 
costruir l’architettura scenografica della composizione più 
si sente nel quadro dello stesso soggetto, opera del 1512, nella 
Galleria Pitti (fig. 204). Ancora la conca profonda dell’abside 
© Ultimi e compiuti disegni per questo quadro, la figura di Santa Caterina in ginocchio, a 
matita e lumi bianchi, e l’altra deila prima santa martire a destra, pure a matita e lumi 
bianchi, nella Galleria degli Uffizî (fig. 202). Nel Museo Vicar di Lille è lo studio per il 
Sr1ppo di monaci abbracciati (fig. 203), modellato sul fondo bigio, con morbidezza rara, 
dai tratti a carboncino e dai lumi di biacca. 
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