Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

s’incrociano lampi nella fumosa atmosfera. La composizione, mi- 
rabile organismo, rasenta, in questo contrasto fra chiaroscuro sfu- 
mato ed effetti dinamici alla maniera di Michelangelo, in questo 
teatrale sforzo di pose, l’Accademia in pieno Rinascimento. : 
Sempre più meccanica, nella sua studiata regolarità e nella 
retorica enfasi delle linee, è la composizione della grande 
pala, non finita, nel convento di San Marco: la discendenza di 
Anna (fig. 208). Il predicatore domenicano si affanna a dar 
sviluppo dogmatico al soggetto: i Santi, in gran parte monaci, 
adunati intorno all’altare, disputano sul divino mistero, che 
il gruppo nel centro impersona: dietro la cattedra della Vergine, 
Anna si volge con gesto declamatorio verso il triplice volto della 
Divinità. Il tracciato geometrico dei contorni, troppo evidente, 
annienta la vita della composizione: linee di triangoli e di trapezi 
s’intersecano, s’innestano le une alle altre: in alto, il triangolo 
degli angeli reggilibro s’include nel trapezio disegnato dagli 
sgambettanti angeli tibicini; in basso, la piramide del gruppo 
sacro si prolunga nelle due figure dei Santi ai piedi dell’altare, 
a lor volta inserite nel trapezio disegnato dai quattro Santi in 
ginocchio, due per tre quarti verso lo spettatore, due per tre 
quarti da tergo. E se le teste mantengono una vigorosa struttura 
ossea (fig. 209), di evidente origine leonardesca, i drappi infa- 
gottano le due grandi immagini in primo piano, e la figurona 
snodata e molle di Sant’Anna, il cui atteggiamento a lenta 
spira, e la disfatta mollezza dei contorni, dissonano dalla pla- 
stica solidità del gruppo di Maria e dei Bimbi? - 
I Tre fogli con studii per l’immagine di San Bartolomeo, a matita, sono nell’Acca- 
demia Albertina e nella Galleria degli Uffizî (figg. 205-207), soprattutti ammirabile l’ultimo, 
qui riprodotto, per argentea lumeggiatura di vesti morbide e per l’immersione del volto 
nel velo dell’atmosfera. L’ombra, mossa da brevi lampi, si vede circolare intorno alla 
testa imperiosa, con effetto altamente pittoresco. 
2 Il disegno a penna (fig. 210) nella Galleria degli Uffizî, per la metà inferiore del quadro, 
trae valore dal tratto mobilissimo e accentato, ad archetti, a faville, che rapidamente mo- 
della alcune figure, in particolare i due putti musici. 
Prossimo alle forme del quadro di Sant’Anna è un ritratto d’uomo a carboncino, nella 
Galleria di Monaco, probabile autoritratto del pittore. La stessa testa è studiata in un disegno 
agli Uffizî, e in altro della Galleria di Liverpool (fig. 211), notevole, come tutta questa serie, 
per il predominio dato al principio pittorico sul principio plastico. La forma si spiana, e 
i tratti a matita, specialmente intorno agli occhi, gareggiano col più pastoso colore.
	        
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