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arrotondando, arrotondando, anche il grosso angiolone arruf-
fato alla maniera del tardo Filippino.
Un’altra cosa gentile, come tutte le opere di Mariotto in pro-
porzioni minime: la Madonna col Bambino nel Seminario di Ve-
nezia (fig. 266). Anche qui le forme arrotondate dimostrano
che Baccio della Porta va facendo scuola al suo compagno di
lavoro, ma ancora, nella sensitiva irregolarità dei lineamenti e
nel tortuoso contorno dei panneggi, vive il ricordo di Filippino,
e il gruppo spira una grazia fresca e semplice, una dolcezza di
Fig. 265 — Mariotto: La Circoncisione, nella Galleria degli Uffizî.
(Fot. Alinari).
affetti ignote al Maestro più sapiente e severo. Come nella scena
della Visitazione, un’arcata accoglie la madre e il fanciullo,
lasciando che l’aria azzurra del fondo avvolga i volti soavemente
penombrati, di Gesù che sfiora con la mano la guancia materna,
e della Vergine china in ascolto della carezza infantile. Solo nella
prima Sacra Famiglia Mariotto parlò un linguaggio così intimo
e dolce come in questo quadro tutto ridente d’azzurri.
Prossima di tempo alla delicata opera, la Sacra Famiglia
nella Collezione di Sir Hubert Parry a Gloucester (fig. 267) ripete
il tipo gentile di quella Vergine chiuso con grazia entro una fra-
stagliata cornice di panno azzurro. Dal quadro di Fra’ Bartolom-
meo nella Collezione Mond il pittore copia il motivo di San Gio-
vannino che passa di corsa nel fondo, ma non intende la massa