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Gli stessi caratteri si ripetono nell’Annunciazione (fig. 275),
parte di polittico donata alla città di Ginevra” da Napoleone I.
Porta le firme riunite di Fra’ Bartolommeo e di Mariotto, il
segno della collaborazione: due agnelli e una croce, e la data
del 1511. L’opera del Frate si limitò al disegno e, in parte, alla
pittura dello sportello con la Vergine, come dimostrano le pieghe
Fig. 277 — Mariotto: Studio per L’Annunciazione, nella Galleria degli Uffizî.
(Fot. Alinari).
dei panni, sottili e intonate al movimento della persona, la roton-
dità morbida delle forme, che ancora nel quadro dell’Accademia
fiorentina Mariotto compone lignee, il movimento facile e mor-
bido dell'immagine, che si rigira lentamente nell’ombra raccolta
I Una quarta Annunciazione di Mariotto Albertinelli, nella Galleria degli Uffizi (fig: 276);
presenta forme sempre più lisce, sempre più scialbe sotto lo smalto lucido che le ricopre. Tutto
divien materiale: l’ornamento a greca nella cornice del baldacchino e nella base dell’inginoc-
chiatoio, gli arabeschi stampati sulla coltre come su carta, le strambe mensolette che reg-
gono, sopra la porta, un Mosè filippinesco: l’arte è mutata in pratica, tanto da far supporre
l’opera di un aiuto. Assai migliore il disegno, con le forme morbide e sfatte, masse di velo co-
<truite da un segno dilagante, sfumato (fig. 277).