Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

i 576 mne 
Londra, disposti ad arco, perchè la conca formata dalle loro 
persone raccolga anche in primo piano la fluida penombra del 
bosco, e circondi così di quella penombra le immagini, le immerga 
nellà morbida atmosfera vérde oro. La stessa soluzione trova, 
circa il tempo stesso, e indipendentemente dalla visione del- 
l’opera correggesca, Andrea del Sarto: il principio leonardesco 
dello sfumato guida, per le vie di Lombardia e per le vie di 
Toscana, alle stesse ricerche e agli stessi risultati. Soltanto, il 
Correggio, educato all’arte del Bianchi Ferrari, del Francia, del 
Costa, intona un ritmo lineare di molli ondulazioni, inarcando 
le flessuose persone, movendo le mani a gesti soffici e lievi; 
Andrea del Sarto, educato sugli esempi di Fra’ Bartolommeo, 
e dunque, indirettamente, sugli esempi sculturali di Michelangelo, 
comunica ai gesti enfatica energia, un valor plastico che appare 
alquanto forzato in questa dolce armonia di ombre calde e 
trasparenti. Ciò nonostante, la tavola Pitti gareggia con le 
visioni pittoriche del Correggio e dei Veneti: la velatura calda 
infonde qualcosa di tizianesco alle teste di San Pietro Martire e 
di San Francesco, e l’apparizione dell’Eterno con la croce, in 
alto, quasi a chiave dell’arco, apparizione impicciolita, lontana, 
tutta agitata e sfrangiata dal moto dell’aria, nebulosa che, a 
poco a poco, inoltrando, assume umane forme, conduce involon- 
tariamente il nostro pensiero ai capricci di Lorenzo Lotto, in 
un’opera tutta penetrata di gravità. 
Due pitture compiute in questi anni, a brevissima distanza, 
sono nella Galleria del Louvre: una Sacra Famiglia (fig. 439), 
forse la stessa che secondo il Vasari fu mandata in Francia 
prima che Andrea vi andasse, e la Carità, datata al 1518 (fig. 440). 
La prima, composizione di forme ampie, macchinose, di con- 
tinuo sfaccettate e variate nella direzione dei moti, disordina- 
tamente, per complicare nel campo buio il gioco dei riverberi e 
delle penombre, lascia troppo scorger l’abitudine del fare, che 
occulta l’originalità; tuttavia Andrea esprime la sua potenza di 
virtuoso nella cerea dolcezza delle carni, nello svanir dei colori, 
consunti dalla caligine del fondo, dalle acquee luci. La seconda
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.