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rta Uffizî (fig. 449). Il primo, composto di sole tre figure intorno
bile al Cristo morto: Giuseppe d’Arimatea, la Vergine e Giovan-
’ di nino con la croce, ha sulla pittura tutto il vantaggio della
rapidità modellatrice del segno a matita; il secondo, con le
stesse figure del quadro, tranne Caterina, ha diritto a un
posto tra i capolavori del Cinquecento a Firenze. L’atmosfera
Fig. 447 — Andrea d. S.: Studio per la: De-
posizione Pitti, nella Galleria degli Uffizî
(Fot. Braun).
spessa e fangosa del fondo s’addensa nel primo piano, e prende
corpo nelle immagini lunghe, sfaldate, travolte, col loro movi-
mento spasmodico, da una lotta di luci e d’ombre. Sembra im-
possibile che il creatore di questa Vergine, la cui forma, inde-
terminata e tragica, tutta si torce a seguire la stretta delle
dita avviticchiate, il potente che dal caos di una torbida atmo-