Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

© del grande libro bianco, l’immagine di Giuseppe, che si spro- 
i fonda nell’atmosfera penetrata dai chiari riflessi della pietra. 
2 La testa paffuta del bimbo, in una posa tutta di sghembo, adatta 
allo scivolio della luce, e più la testa della Vergine, sono deter- 
minate nella fine e diafana modellatura, volumi senza peso, ma 
nitidi e precisi; la testa di Giuseppe non ha rilievo, non ha deter- 
minatezza, sembra sfogliarsi, tenue, incorporea, nel diffuso chia- 
rore del fondo. Alle gradazioni spaziali risponde, più che in 
altra opera fiorentina, gradazione di determinatezza volumetrica: 
l’aria attrae nelle sue lontananze la forma, muta l’apparenza dei 
corpi, disgrega la compattezza delle superfici. 
Purissima, nella sua elementare espressione, l’inquadratura 
architettonica: un grado di base, la cui cornice corre parallela 
alla cornice inferiore della lunetta; una parete nuda di fondo, 
fiancheggiata da due lesene; un alto zoccolo i cui sproni chiu- 
dono simmetricamente la scena. Tra quei due sproni alaba- 
strini di pietra, che restringono il campo, si sentirebbe lo squi- 
librio portato dal peso del piramidale gruppo di Maria col 
Bimbo, per il suo spostamento in rapporto all’asse della lunetta, 
se l’immagine di Giuseppe, ingrandita dal sacco, non ne rie- 
cheggiasse, in distanza, i contorni, come ombra riflessa dal 
gruppo nel chiarore dell’atmosfera.* Ogni cambiamento di di- 
rezione nelle pose, la disposizione di ogni oggetto nello schema 
compositivo nuovo all’arte toscana — il libriccino sul grado, il 
volume tra le mani di Giuseppe — sono indispensabili all’unità 
di insieme. E come soluzione del problema di decorare una 
lunetta, non di un rabesco superficiale di linee, quale usarono 
i pittori del Quattrocento, tranne Luca Signorelli, ma in profondo, 
il lunettone dell’Annunziata è certo tra le migliori che vanti 
il Rinascimento. L’armonia dei colori, a un tempo, è tra le 
più delicate di Andrea: il rosa intenso che si alterna con rosse 
aiuole d’ombra nella veste a cartoccio, dà alla gonna della 
I Un disegno per la figura di San Giuseppe si vede nel Museo del Louvre (fig. 455). Mirabile 
la varietà del rapido segno; ora a tratteggi obliqui, ora a libere curve, ora intrecciato in mobile 
rete, perchè meglio si presti al balenar dei lumi, a tutto quel gioco di bagliori. 
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