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e cielo, come se il desìo della Madre divina staccasse le umane
di ombre da terra; gli Apostoli di Andrea studiano, faticosamente,
“o espressioni e gesti di stupore.
n È un’opera manieristica, dove troppo si sente la ripetizione
di forme usate e riusate. Anche il colore non ha l’antica armonia.
Le parti in luce, le stoffe in primo piano, si schiarano così forte-
mente da perdere persino il colore nei punti più luminosi, per
una ricerca di effetti abbaglianti. Il brano migliore del quadro è
Fig. 460 — Andrea d. S.: L’Annunciazione, nella Galleria Pitti.
(Fot. Anderson).
composto dalle figure intorno al sarcofago, divergenti l’una
dall’altra così da produrre una delicata oscillazione di bagliori e
di ombre sul chiaror soffocato del cielo e la velata trasparenza
della roccia. Ma certamente nel dipinger quest’opera Andiea si
valse di scolari, e come in tutte le pitture di collaborazione
ricorse alle ombre fumose di Fra’ Bartolommeo per fondere
' nell’atmosfera le forme. Figurona di maniera infagottata nel
manto a festoncini è l’Apostolo che si volge con un sorriso
d’intesa al pubblico, servendosi di un grosso libro come di
nuntello
Se