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con pennellata morbida e pastosa. Ma tutto il pregio dell’opera
consiste in questa bravura manuale, e nella ricchezza coloristica
del piviale verde sopra il santo vescovo.” Il colore ovunque tende
al rosa: s’arrosano alla luce il rosso, il bigio: perfino la gonnel-
letta azzurra di San Michele si fa rosa nell’ombra. Nel dipinger
questa figura, l’eclettico Andrea ha raccolto il motivo del santo
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Fig. 467 — Andrea d. S.: Studio per la tavola dei Quattro Santi
nella Galleria degli Uffizî. Accademia Albertina di Vienna.
(Fot. Braun).
cavaliere con la mano poggiata all’anca, nel quadro del Pesel-
lino a Londra, ma lo schema angolare e la conseguente acutezza
dei lumi accentuano le dissonanze 4ra i gruppi mal composti.
! Le vicende d’ombra e luce tra gli scavi e le angolari sporgenze del volto infondono estrema
sensibilità allo studio per la testa del vescovo nella Galleria degli Uffizî (fig. 465), abbozzata a
grossi e radi segni di matita nera sul fondo roseo, magistralmente. Le chiome gonfie e sconvolte, le
sopracciglia mobilissime, l’arco uncinato delle labbra, completano l’espressione del movimento;
non un tratto del volto s’adagia in riposo. Anche le ombre lievi che variano il fondo partecipano
all’irrequietudine del volto emaciato.
Nella stessa Raccolta degli Uffizî è un abbozzo dei due putti (fig. 466), che segni filiformi
e radi, come trama di ragnatela, ci fanno apparire pittoricamente indecisi traverso il velc
atmosferico.