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Pitti (fig. 472), dipinta per Zanobi Bracci e datata dal Cavalca-
selle al 1521, è una delle tante macchinose creazioni del Maestro
negli ultimi tempi, dipinta probabilmente con aiuto di scolari.
La costruzione a scala è interrotta dall’immagine del Battista,
grosso riempitivo; turgido e informe è il corpo del raffaellesco
Gesù, che da terra innalza verso la madre gli occhi estatici col
ciglio appuntato alla maniera umbra. Le muraglie della capanna
compongono nicchia a San Giuseppe dormiente e gli rac-
colgono intorno l’ombra; ma l'atmosfera colorata, che è ele-
mento essenziale nell’arte di Andrea, qui del tutto manca,
così che diventan chiassose le luci sulla veste a cartoccio della
Vergine. Anche per colore è fuor di equilibrio il grosso Giovan-
nino che avvicina il tono caldo e bruno del suo corpo a quello
pallido e grigio del Bambino Gesù.
Le forme sono giganti anche nell’altra Sacra Famiglia
Pitti (fig. 473), dipinta per Ottaviano de’ Medici, e il Bambino
ripete il tipo raffaellesco. Ma tutto è trasformato dal lento rotear
delle forme nell’atmosfera nebbiosa che avvolge il gruppo e ra-
pisce qualche nota ad ogni colore per fonderla nel tono cinereo
dominante. Lo spunto di questo moto circolare è michelangio-
lesco, e data dal tondo degli Uffizî, ma Andrea, come Raffaello,
non tenta, nelle opere più spontanee e migliori, di raggiungere
l’espressione dinamica data a quel movimento da Michelangelo;
le sue figure scivolano pianamente, aggirandosi. Ne scaturisce
morbidezza di forme a completar l’effetto della dolce atmosfera
colorata, che le fratture multiple e sottili dei piani, specialmente
nel panneggio accartocciato, agitano e variano. Con la cenere
delle nubi che velano il cielo si fonde la tinta del copricapo di
Elisabetta; la sciarpa della Vergine varia dal bianco azzurro-
gnolo all’azzurro acciaio; la veste lilla, con qualche spolveratura
di polline giallo, è veramente di floreale bellezza. Dolcissimo,
paragonabile a qualche Murillo dell’età matura, il tono delle
carni di Maria, venate di trasparenze azzurre e d’ombre livi-
dette. La tonalità di colori varia dal rosa violaceo all’azzurro:
c’è qualcosa di cangiante nell’aria stessa.