Full text: La pittura del Cinquecento (9, Parte 1)

in capo de’ cinque anni che noi siamo d’acordo, la sia murata in 
Santo Pietro, dove a quella piacerà, e sia cosa. bella, com’io 
Òò promesso; che son certo, se si fa, non à la par cosa tutto el 
mondo... ». 
Similmente egli scrisse nel 1542 a un monsignore, ricordando 
l’affronto: 
« Venendo certe barche di marmi a Ripa... et venendo in que- 
sto tempo scarpellini da Fiorenza, i quali avevo ordinati per detta 
sepultura... stringendo il Papa a seguitare il più che potevo, mi 
fecie una mattina che io ero per parlargli per tal conto, mi fecie 
mandare fuora da un palafreniere. Come uno vescovo luchese 
che vidde questo atto, disse al palafreniere: — Voi non conosciete 
costui?... — E il palafreniere mi disse: — Perdonatemi, gentilomo, 
io Ò commessione di fare così. — Io me ne andai a casa, e scrissi 
questo al Papa: ‘“ Beatissimo Padre: io sono stato stamani scacciato 
di Palazzo dalla parte della vostra Santità; onde io le fo intendere 
che da ora innanzi, se mi vorrà, mi cerchierà altrove che a Roma.” 
E mandai questa lettera a messere Agostino scalco che la dessi 
al Papa; et in casa chiamai uno Cosimo fallegname, che stava meco 
et facevami masserizie per casa, et uno scarpellino, che oggi è vivo, 
che stava pur meco, et dissi loro: — Andate per un giudeo, e 
vendete ciò che è in questa casa, e venitevene a Firenze. — Et io 
andai, et montai in su le poste, et anda’mene verso Firenze. El Papa 
avendo ricieputa la lettera mia, mi mandò dreto cinque cavallari, 
e’ quali mi giunsono a Poggi Bonzi circa a tre ore di notte, e pre- 
sentornomi una lettera del Papa, la quale diceva: ‘“ Sùbito vista la 
presente, sotto pena de la nostra disgrazia, che tu ritorni a Roma.’ 
Volsono i detti cavallari che io rispondessi, per mostrare d’avermi 
trovato. Risposi al Papa, che ogni volta che m’osservassi quello 
a che era obrigato, che io tornerei; altrimenti non sperassi d’avermi 
mai. E standomi di poi in Firenze, mandò Iulio tre Brevi alla Si- 
gnoria. All’ultimo la Signoria mandò per me e dissemi: — Noi non 
vogliamo pigliare la guerra per te contra Papa Iulio: bisogna che 
tu te ne vadi; et se tu vuoi ritornare a lui, noi ti faremo lettere di 
tanta autorità, che quando faciessi ingiuria a te, la farebbe a questa 
Signoria. — Et così mi fecie: et ritornai al Papa... Tutte le discordie 
che naqquono tra Papa Iulio e me fu la invidia di Bramante et 
di Raffaello da Urbino: et questo fu causa che non seguitò la sua 
sepultura in vita sua, per rovinarmi: et avevane bene cagione 
Rafaello, che ciò che aveva dell’arte, l’aveva da me » 
1506, 8 luglio — Breve del papa Giulio II col quale gli è 
fatto invito a ritornare a Roma. 
È il solo di tre brevi di Giulio II citati anche dal Vasari, oggi 
conosciuto. Michelangelo, impaurito. non s’arrese all’invito nono-
	        
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