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a 1511, 27 giugno — Giulio II fa ritorno a Roma, e il 14 agosto
— secondo il Diario di Paris de Grassis — si reca nella
a Cappella Sistina, sia per Ja messa della vigilia e del giorno
"io dell’Assunta, sia « ut picturas novas ibidem noviter detectas
me videret ».
Circa in quei giorni scriveva Michelangelo a Giovanni da Pi-
a. stoia il celebre sonetto: « ]’ò già facto un gozo in questo stento,
na come fa l’aqua a gacti in Lombardia... ».
I5II, 30 dicembre — A Bologna si atterra e riduce in pezzi
le, la statua di Giulio II, per ordine degli Otto della Guerra del
te, Comune bolognese.
le
mi 1512, 28 maggio — Compra un podere con casa padronale nel
ue popolo di Santo Stefano in Pane, luogo detto la Loggia.
ea i
ui 1512, 20 giugno — Compra un pezzo di terra posto nel po-
he polo di Santo Stefano in Pane, luogo detto Stradello.
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ò 1512, 4-19 luglio — Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, visita
la Sistina.
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Scrive il Grossino a Isabella d’Este: «il Sr Duca restò su con
Michel Angello et non si poteva satiar di guardar quelle figure
to et assai careze li fece di sorta che Sua Ex. desiderava el gie facesse
io uno quadro et li fece parlar e proferir dinari et li ha impromesso
e, de fargliello ».
to . . . . .
1512, luglio — Sta per finire la vélta della Sistina. Scrive al
padre:
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« Jo verrò chostà a ogni modo come ò finito qua la mia pittura,
che sarà infra dua o tre mesi ». A Buonarroto: « Jo sarò questo
settembre costà... Io stento più che uomo fussi mai, mal sano e
- chon grandissima faticha; e pure è pazienzia per venire al fine de-
io siderato... »; allo stesso: « Basta che ’nanzi Ogni Santi sarò costà
a ogni modo. se io non muoio in questo mezo »
ù. 1512, ottobre — Ha finito gli affreschi nella Cappella Sistina.
Scrive al. padre:
ja « Io è finita la chapella che io dipignievo: el papa resta assai
t ben sodisfatto: ell’altre cose non mi riescono a me come stimavo:
a incolpone e tempi che sono molto contrari all’arte nostra (la scul-
ta tura) ». Allude alla tomba di Giulio II, da tanti anni abbandonata
con suo rammarico.
VENTURI, Storia dell’Arte Italiana, IX, 1.
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