1515, 20 ottobre — Promette, come si sa da una lettera a
Buonarroto, una pittura a Pier Francesco Borgherini in
Roma.
Di questa pittura nei seguenti anni spesso lo richiede l’ami-
cissimo Leonardo sellajo; ma non fu fatta, nè si sa di che soggetto
fosse il disegno che Michelangelo fece eseguire ad Andrea del Sarto
e di cui Pier Francesco non rimase molto soddisfatto
1515 — Compra un podere nel popolo di Santa Maria a
Settignano.
1516, 10 giugno — È a Firenze per breve tempo.
I516, 21 aprile — Il cardinale d’Agens lo prega di lasciar
vedere alla duchessa d’Urbino, «la opera vostra ne la sepol-
tura di la bona memoria di papa Julio ».
I5I6, 4 luglio — Si annulla il contratto stipulato nel 1513
per la sepoltura di papa Giulio IL.
1516, 8 luglio — Si fa una nuova convenzione, secondo altro
disegno e modello fatto da lui.
Rimangono fissi i patti antecedenti, senonchéè il numero delle
statue è ridotto a ventidue, e le storie son portate a cinque; dippiù
a Michelangelo è concesso lavorarle dove gli piace, e i nove anni
di tempo ricominciano a partire dal 1 516.
I5I6, 15 luglio — Va a Carrara a cavar marmi per la tomba
di Papa Giulio.
Donna Argentina Malaspina moglie di Pier Soderini scrive da
Roma una commendatizia per Michelangelo, al fratello Don Lo-
renzo Malaspina marchese di Fosdenone.
I5I16, agosto — Già ai primi del mese è a Firenze.
Pier Soderini gli manda, a dì 7, la lettera di sua moglie, e Leo-
nardo sellajo gli scrive varie volte da Roma, fino a tutto settembre,
spronandolo all’opera della tomba « per fare bugiardj quegli che
dichono, che voi ve ne siete andato, et che non si finirà »
I516, 5 settembre — È a Carrara. Poco dopo il 20, scrive al
padre:
« Delle cose mie di qua per ancora non ò fatto niente. Ò messo
a cavare in molti luoghi e spero, se sta buon tempo, infra due mesi